Valeria Battaglia: “Dalla mia Partanna una folle opportunità per ricostruire il PD”

Carmela Barbara

Valeria Battaglia: “Dalla mia Partanna una folle opportunità per ricostruire il PD”

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venerdì 16 Maggio 2025 - 06:45

Sabato scorso a Trapani si è ufficialmente aperta la fase precongressuale del Partito Democratico con la presentazione della candidatura di Valeria Battaglia alla segreteria provinciale. Ingegnere, 43 anni a giugno, vice sindaca di Partanna, Battaglia ha definito la sua scelta una “folle opportunità”, guidata dalla passione e dalla determinazione che la spingono ogni giorno a fare politica. Ha parlato con lucidità e convinzione del percorso che l’attende, del valore del confronto, dell’ascolto e dell’impegno collettivo. Ha rivolto un appello anche a chi non era presente: “Voglio conquistare la fiducia di chi è rimasto cautamente a guardare”. La sua candidatura, sostenuta dall’area Schlein e da una parte dei sostenitori di Bonaccini, non è però espressione di una convergenza unitaria. Ma l’obiettivo è chiaro: ricompattare il partito e riportarlo tra la gente.

Battaglia, la sua però non è una candidatura unitaria di tutte le anime del PD in provincia. Dalla sua l’area Schlein e una parte dei sostenitori di Bonaccini. Perché?

Una parte del partito, anche a seguito delle vicende regionali, ha deciso di non partecipare al congresso per questioni non politiche. Noi ci auguriamo, invece, che la politica ritorni al centro del dibattito e del confronto. Nella relazione in assemblea l’ho detto convintamente: lavorerò anche per guadagnare la fiducia di chi non ha voluto esserci e di chi è rimasto cauto a guardare. Lavorerò per essere la Segretaria di tutti e tutte.

Il segretario provinciale Domenico Venuti, che pur ha fatto un passo indietro, secondo lei che farà?

Domenico Venuti è un tesserato del Partito Democratico e come tale spero possa continuare a dare il suo contributo. Il Partito Democratico ha bisogno dell’apporto di tutti coloro che abbiano voglia di impegnarsi nel costruire un’alternativa seria e concreta per affrontare le sfide che ci attendono. Il Partito Democratico è e deve essere una comunità aperta.

Se la situazione al livello provinciale è tutto sommato circoscritta, a livello regionale il partito appare fortemente spaccato. Parlate tanto di unione e radicamento ma poi però non riuscite a fare sintesi. Se dovesse essere eletta, come pensa di riuscire in un momento così delicato per il mondo politico della sinistra a ricompattare il partito e a conquistare la fiducia degli elettori?

In un momento particolare di sfiducia e disillusione diffuse dei cittadini verso la politica, dei nostri elettori e militanti verso il loro stesso partito, è fondamentale consolidare e rinsaldare la nostra comunità democratica, con coraggio e determinazione, riportando prima di tutto il PD tra la gente. Dove è giusto che sia. E per riuscirci sarà necessario lavorare per un partito radicato nei territori, riconoscibile e credibile. Una credibilità che dobbiamo conquistarci sul campo, con le nostre azioni e le nostre scelte che dovranno necessariamente rimettere al centro le istanze delle persone. Per tenere salda una comunità è fondamentale coltivare un forte senso di appartenenza e fiducia tra coloro che fanno parte. Questo richiede un grande impegno e un grande sacrificio: sono necessari accoglienza, coinvolgimento, cultura dell’ascolto e del dialogo, e soprattutto il riconoscimento dell’altro. Dobbiamo riavvicinarci ai nostri valori, senza paura e senza indugi. Avendo il coraggio anche di trattare temi scomodi.

Cosa non è stato fatto, secondo lei, fino ad oggi e cosa invece andrebbe fatto da qui in avanti per riportare il Pd ad essere un partito attraente e convincente?

Non mi appassionano le polemiche su quello che non è stato fatto, piuttosto rivolgere le mie forze su quello che dovrà essere fatto. Preferisco sempre guardare al presente e progettare il futuro, seppur facendo tesoro del passato che però non voglio condizioni questo nuovo corso. Sarò ripetitiva ma credo che ci sia il bisogno di tornare nei luoghi dove spesso il partito si è assentato ed andare anche dove non ci aspettano, parlando chiaro e agendo forte. Bisognerà tornare ad ascoltare i territori, partendo dai centri più piccoli veri e propri presìdi di comunità e democrazia, bisognerà fare rete tra i circoli, tra gli amministratori della provincia per scambiare buone pratiche e mettere in campo azioni congiunte che diano soluzioni efficaci per tradurre i bisogni e le aspettative della società che vogliamo rappresentare.

Temi da affrontare e primi passi da neosegretaria.

Ripartire dalla difesa dei diritti, dagli ultimi, dai più deboli, senza tralasciare la valorizzazione del talento e del merito, l’innovazione e la crescita delle imprese, l’educazione e la formazione, ormai sempre più impoverite, la dignità del lavoro che poi è dignità delle persone, le sfide sulla transizione ecologica, la tutela del nostro territorio devastato ed abusato, le difficoltà vissute dagli Enti Locali, la sanità, e la necessaria e continua lotta alla criminalità organizzata. all’indomani al congresso incontrerò tutti i circoli, andando da loro e non chiedendo di venire da me, e tutti i segretari neoeletti per ascoltare le loro esigenze e intercettare le loro aspettative, “farmene carico” e su quelle, insieme a tutta la squadra che si delineerà, tracciare il nuovo corso del partito democratico in provincia.

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