Un anno e mezzo fa fu posta davanti alla Chiesa di San Giovanni al Boeo una panchina per ricordare Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano torturato e ucciso in Egitto, in circostanze ancora non chiarite. Un’iniziativa meritoria, che aveva raccolto diverse adesioni, partendo dal gruppo organizzatore del Festival 38° Parallelo. Da un po’ di tempo, tuttavia, la panchina era diventata sempre meno visibile agli occhi dei passanti a causa dell’incuria. La mancata manutenzione dell’area, infatti, aveva fatto crescere una fitta vegetazione che, di fatto, la avvolgeva quasi per intero.

Ci sono voluti due volontari per ridarle dignità e decoro: stamattina, Salvatore Inguì e Giampiero De Vita si sono recati sul posto con un paio di zappe e hanno risolto il problema. Sulla propria pagina facebook Salvatore Inguì ha pubblicato le foto dell’intervento e una breve, ma significativa, spiegazione di quanto avvenuto: “Eravamo stanchi di sentire dire che la panchetta dedicata a Giulio Regeni era coperta di erba ed illeggibile. Un continuo lamentarsi del fatto che nessuno intervenisse. In realtà ognuno può fare una sua piccolissima parte”.