Si sono ritrovati davanti la sede dell’Asp di Trapani, i parlamentari di Italia Viva Davide Faraone e Dafne Musolino, per chiedere le immediate dimissioni del direttore generale dell’Asp Ferdinando Croce e dei responsabili dei ritardi nella refertazione degli esami istologici. “I governi di Schifani e Meloni non cacciano Ferdinando Croce perché difeso da un partito, Fratelli d’Italia. Schifani ha commissariato la sanità. Deve andare a casa anche lui, visto che è il primo responsabile di questa situazione” afferma il vice presidente di IV. “Tremila e trecento referti istologici non processati, sottovalutazione del rischio da parte del dirigente dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce che, invece, che aveva riferito di soli 300 casi. Per poi scoprire che, invece, erano ben oltre tremila. E, dall’esito degli esami, 206 casi di positività alle cellule tumorali. Non può essere la politica a determinare le nomine dei dirigenti per poi tirarsi indietro quando si contano i danni delle scelte sbagliate” afferma la senatrice Musolino.
Giudiziaria
Da premettere che sono stato sempre simpatizzante di sinistra non vedo questo accanimento contro il direttore ASP Trapani Ferdinando Croce da parte di Italia Viva. Innanzitutto bisogna conoscere i fatti che sono stati esplicitati nei vostri articoli, ma bisogna conoscere l’organigramma delle figure apicali dell’Asp. Il direttore generale si occupa della parte amministrativa , il direttore amministrativo della parte finanziaria e il direttore sanitario Aziendale della parte sanitaria. Poi ci sono i vari presidi ospedalieri gestiti da un Direttore sanitario di presidio, i capi dipartimento per ogni branca medica e infine i Direttori di unità operativa. In questa faccenda dei referti non consegnati in tempi utili dove erano i direttori sanitari di presidio, i capi dipartimento e i Direttori di unità operativa? Bisogna indagare su queste figure che non hanno vigilato su quando accadeva nell’ unità operativa deputata a leggere i vetrini e dare i risultati in tempi utili, inoltre bisogna indagare su attività ALPI intra moenia. Non bisogna trasformare un fatto grave a danno dei cittadini e pazienti gravi a un fatto Politico.