“Ciao, abbiamo ricevuto il tuo curriculum”. Inizia così la nuova truffa telefonica che sta prendendo piede in tutta Italia. Ovviamente non avete mandato nessun cv e se lo avete fatto sicuramente non lo avete mandato a chi si cela dietro questi numeri, che siano con prefisso 333, 347, ecc. Il messaggio di una voce registrata dice così “Abbiamo ricevuto il tuo curriculum, aggiungici su Whatsapp per parlare di lavoro“. Se ricevete una telefonata con questa voce registrata, fate molta attenzione: potreste essere nel mirino di una nuova e insidiosa truffa telefonica con un numero di provenienza italiano, che ha lo scopo di diffondere virus, rubare dati sensibili o soldi con finti investimenti.
Questo stratagemma è particolarmente insidioso perché sfrutta l’aspettativa di chi sta effettivamente cercando lavoro e di chi, pur non avendo inviato alcun curriculum, potrebbe essere ingolosito da una qualche opportunità di guadagno. Se si acconsente a proseguire la conversazione su WhatsApp si corre il rischio di perdere soldi e/o i propri dati personali tramite la compilazione di moduli online che, a detta del finto recruiter, fanno parte della procedura necessaria per procedere con l’assunzione. Per difendersi, è sufficiente tenere gli occhi aperti e terminare la chiamata truffaldina subito dopo aver sentito le parole incriminate. Questa frode rientra nella categoria delle cosiddette “Online Recruitment Scam”, ossia truffe basate su false opportunità di lavoro.
Il primo contatto avviene innanzitutto con una chiamata con prefisso italiano +39, rendendo il numero apparentemente affidabile, a differenza di altre truffe che utilizzano prefissi stranieri, spesso più facilmente riconoscibili come sospetti. Il messaggio iniziale, che informa del presunto curriculum ricevuto da una fantomatica azienda, ha lo scopo di incuriosire la vittima e spingerla a proseguire l’interazione. Se la persona sta cercando lavoro, potrebbe pensare che si tratti di una risposta a un curriculum inviato più o meno recentemente ed è per questo che il destinatario della chiamata potrebbe accettare di proseguire la conversazione su WhatsApp, come richiesto dalla voce registrata. A questo punto, il raggiro entra nella fase più pericolosa. La chat su WhatsApp serve a instaurare un clima di fiducia, facendo credere alla vittima di avere tra le mani un’opportunità di lavoro concreta. La presunta azienda propone attività semplici, promettendo compensi in cambio di interazioni sui social network ad esempio. Il vero obiettivo, però, è spingere la persona a effettuare investimenti su piattaforme online. In alcuni casi, viene inviato un link su cui cliccare, magari con la scusa di compilare moduli necessari per procedere con l’assunzione, e che in realtà può contenere malware che verranno usati per rubare informazioni personali oppure dati finanziari.
Per difendervi è sufficiente interrompere la chiamata non appena sentite la voce registrata “Salve, abbiamo ricevuto il tuo curriculum” (o un messaggio simile). E’ fondamentale non cliccare su link sospetti, attivare i filtri anti-spam eventualmente disponibili sul vostro smartphone e anche di bloccare i numeri sconosciuti. In ogni caso contattare la Polizia Postale.