Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, è partito alle 9.30 da piazza Garibaldi a Trapani il corteo con le scolaresche, le associazioni e i rappresentanti istituzionali (presenti tra gli altri il segretario della Cgil Maurizio Landini e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Intorno alle 11 raggiungerà piazza Vittorio per la lettura dei 1101 nomi delle vittime innocenti di mafia. Grande spiegamento di forze in città per la gestione della viabilità.
Si stimano 1200 istituti scolastici provenienti da tutta Italia. Sono presenti diversi sindaci trapanesi, l’eurodeputato democratico Giuseppe Lupo, l’ex sindaco e attuale europarlamentare Leoluca Orlando, l’onorevole Giuseppe Bica per Fratelli d’Italia, il deputato regionale Antonello Cracolici (PD), c’è la prefetta Daniela Lupo, il questore e le alte cariche istituzionali del territorio. Alle 11 è arrivata la segretaria nazionale del PD Elly Schlein. Il corteo è arrivato in Piazza Vittorio intorno alle 11. Sul palco allestito per l’occasione i primi interventi. Margherita Asta ha ringraziato Libera per aver scelto Trapani e i partecipanti per aver inondato la città con la loro partecipazione. Ha concluso il suo intervento invitando a continuare a coltivare la memoria. A seguire la lettura dei nomi delle vittime di mafia. Si registrano 50mila persone.
Dopo la lettura dei nomi delle vittime di mafia e del messaggio inviato dal presidente Sergio Mattarella, è cominciato l’intervento di don Luigi Ciotti che ha ricordato che l’80% dei familiari non conosce ancora la verità sulla morte dei propri cari. “Senza verità non si può costruire giustizia. Dobbiamo liberare il passato dal peso delle verità negate o manipolate, ma anche dalla retorica di chi celebra in morte ciò che aveva ostacolato in vita”, ha affermato. Ha poi sottolineato che le mafie si rafforzano se non ci si schiera, se si è cittadini a intermittenza: “Sono troppi i neutrali, quelli che delegano sempre ad altri. Che facciano loro. Le latitanze politiche e sociali hanno reso possibili quelle criminali. Ma dobbiamo guardare anche alle nostre latitanze di cittadini”. A seguire don Ciotti ha ricordato il prefetto Sodano, capace di opporsi a chi gli chiedeva di favorire gli interessi mafiosi. Menzione anche per il lavoro contro la criminalità di Rino Germanà e Giuseppe Linares. “L’Italia non è ancora un Paese libero”, da qui l’appello a liberarsi della corruzione, ad accogliere i migranti, a garantire condizioni adeguate nelle carceri, a fermare la corsa agli armamenti. Ha inoltre invitato l’Europa a essere una casa comune e non una “cassa comune”, sottolineando la piena condivisione dello spirito del manifesto di Ventotene.
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INTERVISTA AL SEGRETARIO NAZIONALE CGIL MAURIZIO LANDINI: