Resto al Sud 2.0: pro, contro e paletti da aggirare per accedere al bando

redazione

Resto al Sud 2.0: pro, contro e paletti da aggirare per accedere al bando

Condividi su:

venerdì 07 Marzo 2025 - 19:26

Uno dei bandi più importanti per l’imprenditoria meridionale è Resto al Sud 2.0, approvato con il Decreto-Legge Coesione e finalizzato ad avviare nuove attività imprenditoriali nel Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia. Il bando è gestito da Invitalia ed è destinato a promuovere la nascita di nuove attività imprenditoriali in regioni come Campania, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e alcune zone colpite dai terremoti delle Marche, del Lazio e dell’Umbria e in varie isole minori. Il prestito di Resto al Sud 2.0, con una dotazione finanziaria in grado di coprire fino al 100% delle spese ammissibili, prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, facilitando l’accesso ai fondi necessari per il lancio di nuove attività.

Resto al Sud 2.0 è una grande opportunità per i giovani che vogliono fare impresa nel Mezzogiorno, ma è importante conoscere perfettamente come funziona, i pregi e i difetti per poterlo sfruttare al meglio e beneficiare dei vantaggi.

Uno dei principali benefici è il sostegno alle aree più difficili, come il Mezzogiorno, dove la disoccupazione è purtroppo ancora piuttosto diffusa. Resto al Sud 2.0 mira a favorire lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro nelle regioni del Sud Italia, dando ai giovani imprenditori meridionali la possibilità di affermarsi sul loro territorio senza necessariamente emigrare all’estero.

Il bando abbraccia poi diversi ambiti e può essere richiesto il finanziamento in vari settori come turismo, agricoltura, servizi e innovazione tecnologia. L’intero processo è gestito da Invitalia, cosa che riduce i tempi e snellisce l’iter burocratico rispetto ad altri bandi.

Tuttavia il percorso per accedere al bando non è così lineare e bisogna affrontare degli ostacoli, alcuni dei quali superabili. Il primo criterio importante è l’età: possono presentare domanda solo i giovani con un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Il secondo limite è di natura territoriale, in quanto per beneficiare del bando è necessario risiedere nelle regioni del Sud Italia come Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, o nelle aree del Centro Italia colpite dal terremoto, come Umbria, Lazio e Marche. Inoltre è possibile trasferirsi entro 60 giorni dall’approvazione della domanda in queste regioni, o entro 120 giorni per chi risiede all’estero.

I beneficiari non devono essere titolari di imprese avviate prima del 21 giugno 2017, né aver posseduto una partita IVA nei 12 mesi precedenti. Inoltre non devono aver ricevuto altre agevolazioni statali per l’autoimprenditorialità negli ultimi 3 anni. È anche richiesta la condizione di disoccupazione o l’assenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con l’impegno a non sottoscriverne uno per l’intera durata del finanziamento.

Un altro svantaggio è la competizione elevata, dal momento che l’alto numero di domande rende più complesso accedere al bando. Per ottenere un vantaggio competitivo è essenziale presentare una progettazione dettagliata e un business plan solido, cosa che può essere difficile per chi non ha grande esperienza. In questi casi è consigliabile rivolgersi ad esperti del settore, che sappiano guidare il richiedente a presentare una domanda perfetta e completa in tutti i suoi punti per il bando Resto al Sud 2.0.

Tra le criticità da segnalare i tempi lunghi di valutazione e approvazione delle varie domande, che rischiano di ritardare l’avvio delle attività. Infine alcune aziende potrebbero fare affidamento esclusivamente sui contributi pubblici, senza sviluppare un modello di business sostenibile nel lungo termine. Anche in questi casi è opportuno richiedere la consulenza di personale esperto e professionale che sappia guidare l’imprenditore prima, durante e dopo la domanda per il bando Resto al Sud 2.0.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta