Oltre 120 firme a corredo di una petizione inviata da un gruppo di cittadini marsalesi al presidente della Regione Renato Schifani. Si tratta di “un accorato appello” – così lo definiscono gli autori della petizione – che nasce dalla convinzione che “se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto”.
In particolare, i firmatari concordano nel ritenere drammatica la situazione in cui si trova la sanità pubblica in provincia di Trapani, a partire dalla vicenda degli otto mesi di attesa per l’esito di un esame istologico, balzata nei giorni scorsi agli onori delle cronache.
“Non è plausibile – si legge nel testo della petizione – che la governance dell’Azienda Sanitaria si scrolli di dosso le proprie responsabilità, attribuendole invece ad alcuni anatomo patologi, colpevoli di essere stati posti in pensione, senza adottare e programmare in tempo utile convenzioni, stipulate, verosimilmente, solo dopo che i buoi sono scappati. In un Paese civile, dopo la gestione fallimentare rappresentata dai media, i vertici dell’Asp di Trapani non aspetterebbero un provvedimento di revoca, ma si dimetterebbero volontariamente”. In tale ottica, nel testo si ricorda una dichiarazione della scorsa estate, in cui Schifani aveva parlato di decadenza automatica anche per i direttori sanitari e amministrativi se i manager non raggiungono gli obiettivi.
“All’Asp di Trapani – si legge ancora – non solo le liste d’attesa per semplici visite non sono state affatto abbattute, ma bisogna attendere anche 8 mesi per un esame istologico e, quindi, sapere dopo tanto tempo se si è già con un piede nella fossa! Ed è emblematico quanto occorso a Paolo Robino, un ex infermiere che, come riportato da diversi organi di stampa, ebbe a saperlo 10 giorni dopo il suo funerale. E ci sono tanti altri poveri disgraziati che ancora aspettano…”.
Alla luce di ciò, i firmatari della petizione chiedono al presidente Renato Schifani di revocare la nomina dei vertici dell’Asp di Trapani, mantenendo l’impegno assunto con l’opinione pubblica la scorsa estate.