Sporcarsi le mani

Gianvito Pipitone

Sporcarsi le mani

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martedì 04 Marzo 2025 - 06:40

Caro Pompeo, avrei voluto parlare d’altro con te. Dell’influenza culturale dell’antica Grecia nella società di oggi, della concezione assolutistica di Sparta contro la democrazia di Atene, del valore simbolico del suicidio politico da Socrate a Seneca o anche, della meravigliosa e multiforme isola di Egina, che ha visto annoverare negli anni i tuoi natali, protetta dall’alto dal tempio di Afaia, con le sue spiagge cesellate nella roccia rossastra e il verde splendente della sua vegetazione interna. E invece tocca occuparci del gravoso presente, di questa galoppante crisi globale in cui siamo sprofondati e che sembra presagire all’ennesimo crollo dell’ennesimo Impero d’Occidente.

Hai ragione quando dici che i tempi sono cambiati troppo repentinamente e che il potere è tornato improvvisamente in ostaggio ai “nuovi feudatari”, freddi calcolatori, feroci affaristi, disposti a tutto pur di difendere i loro interessi, il loro credo e a prendersi malvagiamente le rivincite contro chi ha cercato di tenerli lontano dal centro del potere. Improvvisamente il mondo sembra diventato un posto peggiore di quello che era stato appena qualche tempo prima e l’atavica legge del più forte è tornata a scandire l’orologio della storia. Succede quando il rappresentante della più grande super potenza mondiale, Donald Trump si permette di irridere e di bullizzare, dall’interno dello Studio Ovale, in diretta TV, Volodymir Zelenski, presidente di una nazione libera, l’Ucraina, aggredita da una guerra che non aveva né voluto né cercato. Cornuto e mazziato, viene da dire.

Quell’ attacco congiunto, della prima e della seconda carica dello Stato (non deve passare sotto traccia la perfidia di J.D. Vance), in un’atmosfera surreale, con la sala piena di giornalisti, lacchè, cortigiani compiacenti, tirapiedi e servitori dello stato (verrebbe da dire) oltre a svelare la misera messa in scena, ha certificato la natura medievale del nuovo corso, come dici bene tu. In effetti, cos’altro ci sta insegnando in questi primi mesi shock, il Trump pensiero? Con i suoi atteggiamenti irricevibili, da despota assoluto, il suo linguaggio del corpo, la mimica facciale, l’infantile eloquio, l’atteggiamento tossico e mafioso, oltre che vigliacco, da capo branco? Plasticamente una cosa: che il fascismo può tornare in forme diverse, in situazioni storiche mutate e che, a forza di sottovalutarne la portata, ci siamo ritrovati con il cerino in mano.

Tutti noi abbiamo l’altro giorno assistito, increduli, all’ennesimo sfregio, non solo alla democrazia, ma alla decenza umana. Una nuova era è nata, un nuovo modo di concepire il mondo è ritornato e stavolta non per forza è una buona notizia. È il mondo della legge del più forte, che, liberato dal sistema di protezione di pesi e contrappesi, è uscito alla ribalta più forte e vivo che mai. Anni di civilizzazione, di battaglie culturali e filosofiche, rischiano di essere rigettate e il mondo pare d’emblée ritornare a sprofondare nella società pre-rinascimentale.

In quel medioevo dove i valori del vassallaggio sono fondanti, la lealtà al padrone di turno pressoché totale e l’immunità magari un principio intoccabile. Chissà… Non c’è limite a questo punto all’immaginazione. Né alla perversione. Così come alla forza bruta, di cui si è già avuta ampia dimostrazione qualche anno fa, durante l’assalto a Capitol Hill e che, senza dubbio, sappiamo potrà essere dispiegata all’occorrenza, per deterrenza o semplice sopruso, al comando del nuovo ordine delle cose.

Siamo oramai sottomessi alle loro angherie, mi dici tu, toccando proprio il punto nevralgico. È così purtroppo: il nuovo ordine delle cose avanza veloce e come una valanga investe tutto quello che gli si frappone. Almeno che … non saremo in grado di metterci un freno. Ma non si tratta di sostenere una parte politica o l’altra. Personalmente non sono mai stato iscritto a nessun partito politico, e malgrado abbia sempre difeso le mie idee progressiste e liberali, oggi non mi ritengo di sinistra. Non più e, in ogni caso, non di questa sinistra: dem, riformista o radicale che sia. Credo invece che gli steccati politici figli del Novecento abbiano bisogno di una bella svecchiata. C’è molta gente che ormai non crede più in niente per colpa di questi vecchi aguzzini. E qui voglio utilizzare le tue parole: quelli che ci hanno tradito, coloro che avrebbero dovuto difendere i veri valori di una democrazia e che invece adesso, nel mezzo della bufera, si sono tranquillamente riposizionati, in attesa di tempi migliori per le loro ideologie, da scongelare al mutare del vento e all’occorrenza.

E a noi, se ci pensi, cosa è rimasto? A noi che dal basso, dalle pagine di una piccola rivista di provincia, seppure con mille difficoltà, per pura passione, cerchiamo di rimanere aggrappati al flusso della vita, alla cultura, alle cose belle, a noi che cerchiamo di volare più in alto, di dar voce alle corde più stridenti, ai suoni più veri, per quanto più dissonanti, a noi che davanti ad un foglio bianco proviamo ogni volta a travasare un piccolo seme, di speranza e di solidarietà? Cosa ci rimane se non il dovere etico morale di dissentire da questo orribile nuovo corso? Dando voce alla nostra coscienza? Cosa ci resta se non tenere dritta la schiena, aperta la nostra mente, profondo il battito del cuore, per scongiurare oltre al danno, pure la beffa.

Mi viene in mente una frase iconica, da parecchio tempo ormai passata nel dimenticatoio: sporcarsi le mani. Nonostante ahimè la mia non più tenera età, poche volte, ammetto, ho sentito il bisogno e la necessità di sottoscrivere convintamente questa massima filosofica di Sartre. Questa è una di quelle.

Fra le poche voci attive della società civile, ti segnalo l’iniziativa in programma a Roma il 15 marzo, “Per l’Europa” nata dall’appello di Michele Serra e che sembra abbia raccolto diverse adesioni bi-partizan, principalmente fra i rappresentanti della società civile, associazioni e sindacati, di ogni ordine e grado. Per una Europa unita e forte (non come vuoto slogan elettorale, si spera), contro ogni forma di fascismo ed autoritarismo. Come vedi, abbiamo sempre una mossa da fare prima di arrenderci: scegliere, rimboccarsi le maniche, agire! Stammi bene.

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