Un piccolo grande terremoto nella sanità siciliana sta portando ripercussioni anche negli ospedali trapanesi. La Corte dei conti ha contestato alla Regione siciliana i dati relativi ai posti letto di terapia intensiva: in Sicilia a fronte di 720 posti letto di terapia intensiva ne sono stati effettivamente realizzati 15, di cui solo 109 collaudati e in uso. Il Piano prevede la realizzazione di 253 posti letto di terapia intensiva, 318 posti letto di terapia semintensiva, 29 interventi di adeguamento dei Pronto soccorso e l’acquisto di 16 ambulanze. I lavori per queste 571 postazioni di terapia intensiva e semintensiva risultano eseguiti o in corso di esecuzione, a eccezione di poche strutture corrispondenti a circa il 20% del totale dei posti letto.
A confermare la corrispondenza del numero dei posti indicati dall’assessorato (571) con quanti effettivamente previsti è anche il ministero della Salute, secondo quanto previsto dalla Regione guidata da Renato Schifani che chiederà alla Corte un riesame degli atti. Le criticità però, permangono anche come interventi nei pronto soccorso negli ospedali di Trapani e Marsala (non gli unici, per il vero, nell’isola). Sul tema interviene l’ex sindaco lilybetano e cardiologo Alberto Di Girolamo che si è battuto sulla sanità locale: “A Marsala bisogna contare anche i 100 posti letto del Padiglione Covid non realizzati e che dovevano essere pronti tra il 2021 e il 2022. Secondo l’Asp dovrebbe essere pronto tra qualche mese il piano semi-interrato da utilizzare come Pronto Soccorso e altri due piani con posti letto. Mi chiedo: saranno mai realizzati? Che fine hanno fatto i finanziamenti previsti?”.
A questo si è aggiunto nei giorni scorsi un problema non meno grave e anche più allarmante: una paziente di Mazara del Vallo ha presentato denuncia alla Procura di Marsala per aver atteso otto mesi per avere il risultato di un esame istologico. Nel frattempo il suo tumore, è andato in metastasi con gravi conseguenze per la sua salute. I lunghi i tempi d’attesa per eseguire gli esami istologici negli ospedali pubblici della Provincia di Trapani sono al centro di una nota del Ministero della Salute che chiede una verifica sui tempi. Il direttore generale dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce ha fatto sapere che si cercherà di chiudere entro il 31 marzo 2025 tutti i referti istologici relativi al 2024 e refertare tutti i campioni istologici pervenuti dai presidi ospedalieri del territorio di pertinenza entro il mese di gennaio 2025. “La grave carenza di medici specialisti in Anatomia patologica che ha comportato macro criticità nella possibilità di rispettare la tempistica” dice.
L’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni ha disposto un’indagine sui tempi di consegna dei referti degli esami istologici all’Asp di Trapani. “C’è la massima attenzione del presidente della Regione – dice l’assessore alla Salute Daniela Faraoni – su una situazione che ci addolora per i disagi causati a pazienti che già vivono, per il loro stato di salute, in condizioni di grande fragilità. Abbiamo il dovere di intervenire con fermezza per garantire ai cittadini risposte chiare e tempestive. L’indagine condotta dagli ispettori dell’assessorato dovrà consentire di valutare le cause delle criticità e, soprattutto, individuare l’organizzazione più funzionale ad esitare gli esami con la massima celerità. I risultati dell’ispezione saranno resi pubblici“. Gli ispettori avranno il compito di verificare i fatti e fornire un quadro dettagliato ed esaustivo dell’organizzazione.
“In questo momento – sottolinea l’assessore – il Servizio sanitario regionale è impegnato in processi di revisione dell’organizzazione molto complessi, che si devono svolgere senza mai perdere di vista la necessità di continuare a garantire i propri cittadini nel bisogno di cure. Tutti gli enti e le aziende del Ssr affrontano quotidianamente una mole di lavoro di cui si fa fatica a comprendere le dimensioni e questi fatti, purtroppo, contribuiscono a gettare discredito su tutto il sistema”. “Non possiamo consentire che le dimissioni o il pensionamento di un direttore di struttura complessa vanifichino gli sforzi compiuti. Le Direzioni generali sanitarie e amministrative – conclude Faraoni – devono provvedere ad adottare tutte le azioni necessarie nei tempi opportuni per evitare che si generino situazioni come queste. Situazioni che inducono il cittadino alla perdita di fiducia e a rivolgersi alla sanità di altre regioni. L’assessorato monitorerà gli assetti organizzativi su tutto il territorio della Regione con misure più stringenti”.
“Nella gestione della sanità siciliana va in scena ancora una volta, sulle spalle dei più deboli, uno scarica barile alla Schifani. Il presidente della Regione, annusata l’ennesima brutta figura sulla stampa, ha ritenuto di avviare una provvidenziale ispezione dell’Asp di Trapani per accertare eventuali responsabilità nei ritardi che oggi costringono i pazienti che sospettano malattie tumorali ad attendere tempi inaccettabili per avere un esito”. A dichiararlo in una nota è la deputata del Partito Democratico Giovanna Iacono. “Ancora una volta – continua – il presidente, come aveva già fatto per altre Asp siciliane, disconosce i vertici sanitari che il centrodestra ha lottizzato ed è pronto a una verifica che, probabilmente, non porterà a nulla per mero maquillage comunicativo. Insieme ai colleghi Marco Furfaro, Peppe Provenzano, Anthony Barbagallo e Stefania Marino abbiamo presentato un’interrogazione al Ministero della Salute per chiedere chiarezza rispetto a quanto raccontato oggi dal quotidiano La Repubblica: occorre conoscere immediatamente quali soluzioni verranno adottate perché non ci siano mai più zone d’Italia dove si possano registrare storie come quella di Maria Cristina Gallo, cui va la nostra vicinanza”, conclude Iacono.
Durissime le parole del Partito Socialista Italiano: “All’Asp di Trapani funziona un buon ufficio stampa. Quasi quotidianamente i media locali ricevono notizie dei risultati fantasmagorici conseguiti dal giovane e rampante direttore generale Croce. Peccato che la gente nel frattempo muoia per i ritardi nell’effettuazione di esami di routine. Lasciamo stare le liste d attesa per le visite specialistiche, ma risultano vergognosi i tempi per esaminare le biopsie di chi in questa provincia, del tutto improvvidamente, decide di affidarsi alla sanità pubblica per accertare se ha il cancro o meno. Numerosi ormai i casi di decessi che arrivano ben prima degli esiti degli accertamenti che risultano essere in questi casi una beffa per le famiglie. Inviterei Croce, nelle more della ricandidatura all’Ars nel collegio di Messina, del quale a giudicare dagli incarichi legali del quale beneficiano all’Asp di Trapani gli avvocati di quella Provincia, presta molta cura, di produrre meno comunicati enfatizzanti ed autocelebrativi e di cercare di aumentare le aspettative di vita dei cittadini di questa provincia”.