C’è un momento, nella vita di ogni trapanese, in cui il tempo sembra fermarsi. È il tempo della Quaresima, un periodo di raccoglimento e preghiera che prepara la città a rivivere il mistero della Passione di Cristo. In questo cammino di fede e tradizione, le Scinnute rappresentano un passaggio fondamentale, un rituale che, da secoli, accompagna la comunità fino al culmine della Settimana Santa: la solenne e struggente Processione dei Misteri del Venerdì Santo. Le Scinnute non sono solo un rito religioso. Sono emozione, memoria, identità. Sono il suono cadenzato dei passi che si avvicinano alla chiesa del Purgatorio, il profumo d’incenso che si mescola alla brezza marina, il rintocco profondo delle marce funebri che avvolge la città in un silenzio carico di devozione.
Il termine Scinnuta significa “discesa”. Un tempo, quando i Misteri erano custoditi nella chiesa di San Michele, i gruppi statuari erano collocati in nicchie sopraelevate. Ogni venerdì di Quaresima venivano “scinnuti”, ossia portati giù, per permettere ai fedeli di contemplarli da vicino e meditare sulla sofferenza di Cristo. Poi, la guerra cambiò tutto. Le bombe distrussero San Michele e i Misteri trovarono rifugio nella chiesa delle Anime Sante del Purgatorio. Oggi, la “discesa” non avviene più fisicamente, ma l’anima della tradizione è rimasta intatta. Ogni venerdì, uno o più gruppi vengono posti al centro dell’altare, avvolti in una penombra solenne, illuminati solo dalla luce tremolante delle candele e dallo sguardo carico di fede di chi, da generazioni, partecipa a questo rito con il cuore in gola e gli occhi lucidi. Le Scinnute non sono solo un momento di preghiera, ma anche il segno di un legame profondo tra i trapanesi e i loro Misteri. Ogni gruppo statuario è affidato a un ceto, una corporazione di lavoratori che, da secoli, se ne prende cura. Orefici, pescatori, ortolani, muratori, fornai, tessitori: ognuno ha il proprio compito, ognuno ha il proprio Mistero da custodire con orgoglio e dedizione. E così, nelle sere di Quaresima, la città si riunisce davanti alla chiesa del Purgatorio. Il suono struggente delle bande riempie l’aria, le statue sembrano prendere vita sotto lo sguardo dei fedeli, la devozione si mescola al folklore, creando un’atmosfera unica, quasi sospesa tra cielo e terra.
Il Calendario delle Scinnute 2025
Le Scinnute seguono un preciso calendario, un pellegrinaggio spirituale che conduce la comunità trapanese fino alla Pasqua. Ecco gli appuntamenti per il 2025:
Venerdì 7 marzo – La Separazione (Orefici) e La Lavanda dei Piedi (Pescatori). Martedì 11 marzo – Gesù nell’Orto di Getsemani (Ortolani) e L’Arresto (Metallurgici). Venerdì 14 marzo – La Caduta al Cedron (Naviganti) e Gesù dinanzi ad Hanna (Fruttivendoli). Martedì 18 marzo – La Negazione (Barbieri e Parrucchieri) e Gesù dinanzi ad Erode (Pescivendoli). Venerdì 21 marzo – La Flagellazione (Muratori e Scalpellini) e La Coronazione di Spine (Fornai). Martedì 25 marzo – Ecce Homo (Calzolai) e La Sentenza (Macellai). Venerdì 28 marzo – L’Ascesa al Calvario (Popolo) e La Spoliazione (Lavoratori dei Tessili e dell’Abbigliamento). Martedì 1 aprile – La Sollevazione della Croce (Falegnami e Pittori) e La Ferita al Costato (Pittori e Decoratori). Venerdì 4 aprile – La Deposizione (Sarti e Tappezzieri) e Il Trasporto al Sepolcro (Salinai). Venerdì 11 aprile – Gesù nell’Urna (Pastai) e Maria SS. Addolorata (Fruttivendoli). Ogni venerdì, davanti a quei volti di legno e tela, dipinti con maestria secoli fa, i trapanesi rivivono il dolore di Cristo e il cammino della Redenzione. Ogni anno, lo stesso silenzio carico di attesa, la stessa emozione nel vedere le statue sollevarsi davanti all’altare, la stessa commozione nel sentire le prime note delle marce funebri.