Tutela della costa sud di Marsala. L’Amministrazione incontra la Technopolis per un progetto

redazione

Tutela della costa sud di Marsala. L’Amministrazione incontra la Technopolis per un progetto

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sabato 15 Febbraio 2025 - 17:26

Svolgere indagini correntometriche e realizzare interventi di protezione costiera, dall’area di colmata a Torre Sibiliana. È qunato afferma in un comunicato stampa il comune di Marsala.

Si tratta di un programma di tutela di un vasto tratto della costa sud proposto dall’Amministrazione e che ha visto Marsala rientrare nell’unica terna di progetti italiani selezionati, sul totale dei 20 presentati in tutta Europa. Ciò ha consentito di beneficiare dell’assistenza tecnica offerta dal Gruppo Technopolis, la cui equipe ha approfondito la copiosa documentazione fornita dall’Ufficio Speciale per il Pnrr diretto da Alessandro Putaggio.

L’incontro dell’amministrazione con i tecnici

Da qui, l’individuazione di alcune linee di finanziamento illustrate dai consulenti Marco Laoreti e Luena Collini nel corso di un incontro con il sindaco Massimo Grillo, presenti l’ing. Putaggio, l’arch. Annalisa Bavetta e l’ing. Irene Trapani. “L’obiettivo del progetto è ambizioso, afferma il sindaco Grillo. Si tratta di un cambiamento senza precedenti per il litorale sud, in sinergia e in continuità con i lavori del Waterfront che dal Lungomare Salinella giunge fino alla Florio”. Proseguiamo, quindi, nella progettualità con la quale intendiamo affrontare le sfide ambientali, a cominciare dai cambiamenti climatici e dalla mitigazione del rischio idrogeologico”. Come è stato detto nel corso dell’incontro, occorre farsi trovare preparati realizzando validi progetti di protezione – in linea con le politiche europee, nazionali e regionali – perchè, altrimenti, l’alternativa è il degrado irreversibile dell’ecosistema costiero.

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Un commento

  1. Questo compassato articolo, mi ha suggerito un ‘interpretazione sarcastica del fatto. Non credo che sia distante dalla realtà.
    A Marsala, ultima città d’Italia al Sud, per la distanza da tutto il resto della Nazione, si sta combattendo una lotta senza esclusione di colpi tra la natura e i manufatti. La natura è rappresentata dal mare e i manufatti dalla serie ininterrotta di ville, villini e case abusive, costruite durante la Repubblica sul lungomare meridionale.
    La lotta avviene senza che nella stampa nazionale se ne abbia notizia, sia per la lontananza di questa perduta provincia, sia per l’interesse dell’amministrazione comunale a non dare estesa notizia dei fatti, che sono questi di seguito raccontati, sinteticamente.
    Il mare inesorabile erode la costa. Benché l’erosione non si noti nel breve periodo, i rilevamenti hanno accertato, negli ultimi venti anni, un addentramento del mare di 2,5 mt. Poiché le costruzioni abusive sono state edificate a poche decine di metri dal bagnasciuga, si può prevedere che entro la metà del secolo le mareggiate possano investire le costruzioni.
    I cittadini che non hanno interessi nella zona sperano che la natura possa finalmente risolvere il problema dell’abusivismo edilizio, che le amministrazioni comunali hanno permesso. Di tutto questo a Bruxelles e a Roma non sanno nulla e pertanto potrebbero arrivare alla città ingenti finanziamenti per mettere in sicurezza la costa, ed anche salvare l’abusivismo edilizio, che pure tutte le leggi vorrebbero abbattuto.
    Il sindaco di Marsala, un astuto navigatore delle acque limacciose della politica locale, guarda al mare con una mistura di timore e calcolo opportunistico. Mentre il mare continua la sua lenta ma inesorabile avanzata, il sindaco pianifica la difesa del litorale, per la salvaguardia del proprio futuro politico.
    L’amministrazione, sotto la sua guida, ha elaborato un piano tanto audace quanto discutibile: richiedere finanziamenti europei e nazionali per la “salvaguardia del patrimonio costiero e della sicurezza abitativa”. Un eufemismo che, tradotto dal linguaggio politico, significa proteggere le costruzioni abusive che dovrebbero essere demolite secondo la legge. “Dopo tutto,” ha ragionato al bar un sostenitore del sindaco, “se l’Europa è disposta a pagare per preservare vecchie rovine, perché non dovrebbe investire per salvare queste moderne… ehm… ‘attrazioni turistiche non convenzionali’?”
    Il mare, naturalmente, non si cura dei sottili giochi di parole dei politici. Continua la sua marcia, indifferente agli scongiuri di chi ha costruito troppo vicino alle sue onde. I cittadini più disincantati di Marsala, quelli che non hanno costruito case su terreni che il buon senso avrebbe lasciato alla natura, bisbigliano con speranza: “Forse il mare farà quello che non ha fatto la legge.”
    Intanto, il sindaco e la sua squadra lavorano febbrilmente alla redazione del dossier di finanziamento. Documenti pieni di grafici e termini tecnici come “interventi di mitigazione dell’erosione” e “strategie di adattamento climatico” vengono preparati per impressionare funzionari lontani. La realtà, però, è che ogni euro ottenuto sarà una vittoria per l’abusivismo, un premio per anni di noncuranza delle leggi.
    Alla fine, la lotta tra la natura e l’ingegno umano a Marsala è una metafora amara delle più ampie battaglie che si giocano sullo scenario globale: tra conservazione e sviluppo, tra legge e profitto, tra realtà e retorica. Nel frattempo, le onde non si fermano, avanzano senza fanfare, pronte a reclamare ciò che è stato imprudentemente sottratto. E Marsala, con il suo sindaco, i suoi cittadini e le sue case abusive, attende il prossimo capitolo della storia, sperando ciascuno in un miracolo a proprio favore.

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