La segnalazione arriva da una cittadina che mette in luce un caso che riguarda la sanità locale e che peraltro è condiviso anche da altri pazienti che si trovano nella stessa situazione, o dei loro familiari. “Sono una paziente oncologica da circa tre anni – ci racconta – mi reco ogni mese presso l’ospedale di Marsala per effettuare gli esami del sangue necessari per la terapia che poi svolgo il giorno successivo presso l’ospedale di Castelvetrano”. La signora, ci spiega che fino a qualche tempo fa, vi era una corsia preferenziale per i pazienti oncologici, che permetteva loro di effettuare il prelievo senza dover affrontare lunghe attese. “Questa procedura – continua la paziente – era di fondamentale importanza per noi malati, che spesso siamo debilitati dalle terapie e dalla malattia stessa. Grazie a questa priorità, riuscivamo a concludere il prelievo in pochi minuti, evitando così ulteriore stress fisico e psicologico”.
Gli stessi pazienti e le loro famiglie però ci segnalano che questa agevolazione non è più applicata, creando un grave disagio per noi pazienti oncologici. Adesso sono costretti a fare lunghe file nel reparto prelievi, con attese estenuanti che mettono ulteriormente a dura prova lo stato di salute già compromesso di chi deve effettuare una terapia oncologica. Da qui la richiesta al direttore dell’Azienda Sanitaria provinciale e ai responsabili dell’ospedale di Marsala di ripristinare questa priorità che va nel rispetto del diritto alla salute e della dignità di chi sta affrontando un percorso di cura così difficile. “Confidiamo nella sensibilità delle istituzioni sanitarie locali affinché possano intervenire tempestivamente per risolvere questo problema”, conclude la paziente marsalese. L’appello della cittadina, che rappresenta non solo la sua esperienza, ma quella di tanti altri pazienti oncologici, mette in luce una questione che tocca profondamente il diritto alla salute e la dignità di chi combatte contro il cancro.
A rispondere a queste richieste e a chiarire meglio la situazione, ci pensa la direzione di presidio dell’ospedale “Paolo Borsellino”: “In merito alla segnalazione della paziente oncologica riguardo ai tempi di attesa per l’esecuzione dei prelievi presso l’Ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, si precisa che la priorità per i pazienti con specifiche patologie non è mai stata abolita. Attualmente, nel laboratorio analisi della struttura viene garantita una corsia preferenziale per i pazienti oncologici, per coloro in terapia anticoagulante orale (TAO), per le donne in gravidanza, per i pazienti con disabilità grave e per i bambini in età prescolare. Tuttavia, considerando l’afflusso giornaliero di circa cento utenti, la maggior parte dei quali rientranti in queste categorie, è possibile che si verifichino dei tempi di attesa, che comunque vengono gestiti nel modo più efficiente possibile”.
Poi dal nosocomio marsalese specificano: “È importante evidenziare che, negli ultimi tempi, si è registrato un significativo aumento dell’afflusso di utenti presso il nostro laboratorio analisi, dovuto alla progressiva riduzione dell’accesso ai laboratori privati. Questo fenomeno, se da un lato testimonia la fiducia dei cittadini nei confronti della sanità pubblica e rappresenta un riconoscimento della qualità del servizio offerto, dall’altro ha inevitabilmente incrementato il carico di lavoro per gli operatori sanitari, che ogni giorno gestiscono con impegno e professionalità oltre cento prelievi, garantendo comunque la priorità ai pazienti più fragili“. Nonostante l’aumento della domanda, l’organizzazione del servizio prelievi consente di completare le attività entro le 11 – fanno sapere – a fronte di un’apertura al pubblico alle 7.30, assicurando una gestione efficiente delle attese. Inoltre, qualora un paziente dovesse avvertire un malessere, il personale è pronto ad intervenire immediatamente per fornirgli l’assistenza necessaria.
“Al fine di migliorare ulteriormente il servizio, è già prevista un’ulteriore implementazione delle postazioni per i prelievi, che sono state recentemente incrementate in risposta all’aumento dell’utenza presso l’unità operativa di anatomia patologica” conclude la direzione sanitaria del “Borsellino”.