Favignana saluta Clemente Ventrone, una vita dedicata al mare e alla pesca del tonno

Antonella Genna

Favignana saluta Clemente Ventrone, una vita dedicata al mare e alla pesca del tonno

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sabato 08 Giugno 2024 - 11:35

Era un giorno di fine aprile quando Favignana si svegliò con una terribile notizia: Clemente Ventrone, l’uomo simbolo della mattanza, se n’era andato.

Il suo viso dai tratti decisi, incoronato da una folta e riccia chioma bionda, che il tempo ha lentamente trasformato in una bianca criniera, è stato – e continuerà ad essere – icona di quel legame storico e speciale che c’è tra Favignana e il tonno: un legame che è lotta, sopravvivenza ma soprattutto rispetto.

Se n’è andato, a 79 anni, nell’isola in cui ha vissuto. Per tanti anni vicerais della tonnara, Clemente era colui che guidava la mattanza e i tonnaroti a fianco del rais Gioacchino Cataldo, venuto a mancare già qualche anno fa.

Il volto segnato dal sole, gli occhi sorridenti, gentile e disponibile, era capace di raccontare la mattanza e le sue tradizioni con una passione non comune. Lo si poteva incontrare spesso in giro con l’inseparabile cane.

La sua è stata una vita dedicata al mare e alla pesca del tonno. Clemente era nato a Caserta nel 1945, ma fin da bambino aveva vissuto a Favignana. Il mare lo attraeva già da allora, tanto che saltava la scuola per andarci.

Aveva iniziato a lavorare allo stabilimento Florio all’età di 14 anni ricoprendo diverse mansioni per poi passare a vivere da protagonista quello che, per lungo tempo, è stato il cuore pulsante dell’isola. Ha fatto il tonnaroto per 47 anni seguendo il ritmo del mare e dei tonni, con il tempo in cui bisogna fare e quello in cui aspettare. L’immagine di lui, impegnato ad arpionare i tonni in trappola, fa ormai parte dell’immaginario collettivo di un rito antico.

Tanti gli aneddoti e i ricordi di una vita da tonnaroto, come quella volta che trovarono uno squalo bianco di sei tonnellate o quell’altra che tirarono su un tonno di 740 kg.

“Io amo il mare e lo rispetto, con il mare non si deve scherzare” – aveva raccontato in un’intervista di qualche anno fa.

“Con Clemente, Favignana perde un protagonista della storia della mattanza e dei tonnaroti – ha detto il sindaco Francesco Forgione – il suo volto e la sua immagine hanno rappresentato l’identità delle Isole Egadi in tutto il mondo. Oggi piangiamo l’uomo generoso e l’amico di tutti, espressione di una comunità aperta al dialogo e accogliente che, anche attraverso l’immortalità dell’immagine del suo viso e dei suoi capelli, continuerà a vivere in chiunque abbia visitato le nostre isole e ne conserva il ricordo”.

Nel giorno dei suoi funerali sull’isola è stato proclamato il lutto cittadino. Durante l’ultimo saluto, ad accompagnarlo anche una cialoma: il canto che i tonnaroti intonavano durante la mattanza. Sui social, messaggi di cordoglio sono giunti dai tanti che lo avevano conosciuto nella sua isola, anche se solo per una chiacchierata.

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