Da Marettimo all’America: la voglia di riscatto dei migranti del primo ‘900 nel film “Era scritto sul mare”

Antonella Genna

Da Marettimo all’America: la voglia di riscatto dei migranti del primo ‘900 nel film “Era scritto sul mare”

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sabato 08 Giugno 2024 - 06:15

È uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 4 giugno il film “Era scritto sul mare”, della regista Giuliana Gamba, prodotto e distribuito da Luce Cinecittà. Un omaggio a Marettimo e ai suoi abitanti, soprattutto ai tanti che, agli inizi del ‘900 decisero di abbandonare l’isola per partire in cerca di miglior fortuna. Un pezzo di storia, un’epopea tutta siciliana, che ruota intorno al mare: il mare delle Egadi, l’oceano Atlantico, la costa californiana, le fredde acque dell’Alaska.

Al centro del racconto, ambientato nel 1912, c’è il viaggio del giovane Vito che, partendo da questo scoglio di poche anime nel cuore del Mediterraneo, dove lascia la sua amata Anita, arriva nella frenetica New York, pronto alla conquista del sogno americano. Trova lavoro prima come operaio in un cantiere edile e poi in una fabbrica di birra per spostarsi successivamente in California dove farà il mestiere che conosce meglio, quello del pescatore. Infine, ottenuta una posizione economica più stabile, chiede ad Anita di raggiungerlo.

La storia di Vito ricalca quella dei tantissimi pescatori di Marettimo che andarono a far fortuna in California, replicando i tradizionali sistemi di pesca della loro lontana isola per dare vita ad una fiorente attività, o in Alaska dove trovarono spazio nello stesso settore proprio grazie a quella profonda conoscenza del mare che lega Marettimo a tutti i suoi abitanti.

E la storia di Anita è quella di tante donne che, rimaste sull’isola, si sono caricate il peso della gestione familiare, economica e non solo, “come se fosse una barca” unite ai loro uomini solo da rare lettere.

Uno degli elementi più particolari del film è il ricorso a materiale di repertorio proveniente dall’archivio Luce Cinecittà e da archivi americani.

La commistione fra fiction e realtà permette di dare testimonianza, con la consapevolezza di oggi, di quanto carico di paure e speranze fosse quel lungo viaggio attraverso l’oceano. Un viaggio che non sempre e non per tutti andava a buon fine e che era solo l’inizio di un altro lungo e tortuoso viaggio in salita.

“Era scritto sul mare” è stato presentato all’ultimo Torino Film Festival e, in anteprima nazionale, nel mese di maggio, a Pesaro, capitale italiana della cultura 2024.

“A Marettimo, ho parlato con gli abitanti e hanno cominciato a raccontarmi le storie dei loro nonni e dei loro zii: ho scoperto un mondo” – racconta in una recente intervista la regista Giuliana Gamba che ha alle spalle una lunga carriera come regista di film, fiction televisive e documentari.

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