Con l’arrivo dell’estate, solitamente, si accoglie con piacere anche la fine del periodo delle influenze e dei virus respiratori.
Quest’anno invece le cose stanno andando diversamente: i virus respiratori stanno mettendo ko ben 150mila persone alla settimana, numeri da influenza invernale, ma registrati a inizio giugno. Una situazione sorprendente e non preventivabile, come ha spiegato il professor Pier Luigi Lopalco, docente di epidemiologia dell’Università del Salento: “Sorprende che l’influenza circoli alle porte dell’estate, ma la circolazione di virus respiratori quest’anno è stata eccezionale”.
In ogni caso, il professor Lopalco prospetta un calo dei casi a breve: “A scuole chiuse e con le attività lavorative ridotte in estate si dovrebbe tornare ai livelli di normalità“. Sorpreso anche Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano: “La curva di contagio si abbassa in modo estremamente lento, segnando un’eccezione rispetto agli anni precedenti”.
I virus che stanno causando circa 150mila casi alla settimana sono quelli “classici” come il rhinovirus, il virus del raffreddore. Spiega il professor Pregliasco: “Seguono nell’ordine il virus parainfluenzale, gli enterovirus che provocano vomito e diarrea, gli adenovirus che provano congiuntiviti e gastroenteriti e il metapneumovirus, che provoca anche respiro sibilante e in casi gravi distress respiratorio. Si aggiungono anche alcuni focolai del virus del Covid) che quindi persistono”. I sintomi, al di là delle rare complicazioni, sono i soliti: raffreddore, mal di gola, naso che cola, tosse, febbre, disturbi gastrointestinali, dolore alle ossa.
In questi casi è importante agire sui sintomi, come spiegato da Pregliasco: “Il problema si può trattare con un’automedicazione responsabile, utilizzando farmaci sintomatici che devono attenuare i sintomi senza però azzerarli. I sintomi vanno alleviati senza cancellarli del tutto in modo che l’organismo possa sviluppare i giusti anticorpi per contrastare il virus. L’antibiotico, invece, non va mai preso di primo acchito, e se le cose non migliorano bisogna andare dal medico“. Inoltre, bisogna fare attenzione soprattutto ai soggetti a rischio come bambini, anziani e pazienti fragili: “Questi virus colpiscono trasversalmente, in alcuni casi con effetti pesanti, e possono aprire la strada allo pneumococco, principale responsabile della polmonite. Sono a rischio soprattutto persone fragili e bambini”.