Marsala: il 4 giugno il Consiglio comunale discute la sfiducia a Grillo

redazione

Marsala: il 4 giugno il Consiglio comunale discute la sfiducia a Grillo

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mercoledì 29 Maggio 2024 - 06:15

Più brevi del previsto i tempi per la trattazione della mozione di sfiducia a Marsala. L’atto, depositato al protocollo lo scorso 14 maggio, verrà – infatti – discusso il 4 giugno, sulla base di quanto concordato dal presidente Sturiano e i capigruppo consiliari. Tra una settimana, dunque, sarà possibile conoscere il destino del sindaco Massimo Grillo, nei cui confronti il fronte del dissenso politico è cresciuto sensibilmente, nonostante la recente rimodulazione della compagine di giunta. Se, infatti, con le recenti scelte il primo cittadino ha consolidato il rapporto con Fratelli d’Italia e Forza Italia (o, per lo meno, con la parte rappresentata dal deputato regionale Stefano Pellegrino), dall’altra parte ha visto logorarsi ulteriormente i rapporti con altri partiti che originariamente facevano parte della sua maggioranza in Consiglio comunale.

La mozione di sfiducia è stata sottoscritta dai consiglieri Rino Passalacqua, Mario Rodriquez, Nicola Fici, Leo Orlando, Gabriele Di Pietra, Eleonora Milazzo, Piergiorgio Giacalone, Pino Ferrantelli, Antonio Vinci, Michele Accardi, Flavio Coppola e Walter Alagna. Per essere approvata sarà necessario il voto favorevole di 15 consiglieri su 24. Ai firmatari potrebbero aggiungersi Elia Martinico e Rosanna Genna, mentre potrebbero astenersi Vito Milazzo e Piero Cavasino, che hanno preso le distanze dall’amministrazione Grillo dopo l’uscita di scena dell’ex assessora Valentina Piraino, ma che – allo stato attuale – non appaiono convinti di sfiduciare il sindaco. Sembrano orientati votare contro la mozione il presidente Enzo Sturiano, il consigliere/assessore Ivan Gerardi, Lele Pugliese, Massimo Fernandez, Gaspare Di Girolamo, Pino Carnese, Giancarlo Bonomo, Vanessa Titone.

Nel caso in cui la mozione passasse, amministrazione e Consiglio comunale concluderebbero anticipatamente il loro mandato e si procederebbe con una gestione commissariale (con nomina regionale) fino alle elezioni anticipate, che si terrebbero alla prima finestra elettorale utile.

Da quando è in vigore la legge che prevede l’elezione diretta del sindaco, nessuno tra i primi cittadini che si sono avvicendati a Marsala è stato sfiduciato. Per motivi diversi si sono dimessi prima della fine del loro mandato Salvatore Lombardo (2001) e Giulia Adamo (2014), mentre in un’occasione fu il Consiglio comunale ad autosciogliersi, in seguito alle inchieste giudiziarie del progetto “Peronospera” che coinvolsero numerosi esponenti della politica lilibetana (ma, in quel caso, la Giunta Galfano restò in carica fino alle successive elezioni). Durante i mandati di Renzo Carini e Alberto Di Girolamo, alcuni consiglieri si fecero promotori di un’iniziativa per sfiduciare il sindaco, ma le adesioni furono insufficienti per portare la mozione in aula e non se ne fece nulla.

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