“Oggi faremo sentire ancora più forte la nostra voce nell’incontro programmato alle 13, dal dirigente generale regionale del Dipartimento dell’Agricoltura Dario Cartabellotta per affrontare la crisi della diga trinità”. Lo fanno sapere I Guardiani del Territorio, che affiancano i lavoratori e gli imprenditori agricoli nelle proteste del comparto.
L’incontro fa seguito alla riunione del 5 marzo alla luce della situazione straordinaria causata dalla carenza di risorse idriche che sta attanagliando ancor di più un comparto investito da calamità naturali quali siccità e peronospora e che hanno portato gli agricoltori allo stremo di ogni forza.
“Siamo e rimarremo sempre al fianco degli agricoltori di cui siamo portavoce del grido di allarme che ci ha visto impegnati a 360 gradi a partire dai sit-in di protesta, dagli incontri con la delegazione di tutti i sindaci del trapanese e di rappresentanti di istituzioni che hanno sostenuto la nostra causa, con le manifestazioni di protesta a Palermo, con i sopralluoghi alla Diga Trinità dove abbiamo documentato lo stato di abbandono e la mancata manutenzione ordinaria e straordinaria, e tanto altro ancora – fa sapere il portavoce Davide Piccione -. Non meno importante sarà l’appuntamento sempre nell’odierna giornata alle 15 dove saremo presenti al tavolo tecnico di discussione con una delegazione dell’Associazione I Guardiani del Territorio, e dove si discuterà nell’Assemblea Regione Sicilia la mozione sulla crisi dell’agricoltura siciliana firmata da 30 parlamentari dei gruppi Sud chiama Nord, PD e 5 Stelle, e in tal senso aspettiamo importanti risposte alla luce anche dell’audizione di domani 27 marzo presso la Commissione Ambiente, Territorio e Mobilità, in merito all’invaso della Diga Trinità, e con particolare riguardo alle azioni che il Governo intende intraprendere per incrementare la capacità di invaso della Diga e il deflusso delle acque. Auspichiamo risposte chiare e certe, i Governi nazionale e regionale devono dare risposte concrete affinchè sia garantito il reddito delle aziende e permettere al settore agricolo di continuare ad occupare un ruolo centrale nell’economia siciliana”.