Il dottor Daidone, direttore del Reparto di Radioterapia dell'”Abele Ajello” di Mazara del Vallo, aveva lanciato un appello per salvare l’oncologia dell’ospedale. Grido di allarme che è stato raccolto anche dal Comitato per la Radioterapia a Trapani.
“A Trapani non ci sarebbe più la volontà di proseguire con il servizio all’ospedale Abele Ajello di Mazara… il polo oncologico non è attenzionato adeguatamente ed economicamente… ma sembrerebbe esserci addirittura la volontà di sottodimensionarlo e quindi portare l’esperienza alla fine”.
Adesso a intervenire in merito, è il deputato trapanese Dario Safina che attraverso un’interrogazione rivolta al presidente della Regione e all’assessore regionale della Salute, evidenzia la necessità di rinnovare il protocollo siglato nel 2017 tra l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, e la clinica di medicina nucleare San Gaetano/Villa Santa Teresa di Bagheria.
“Questo protocollo, prossimo alla scadenza nel mese di aprile – spiega Safina -, ha rappresentato un importante passo nella realizzazione del polo oncologico di eccellenza presso l’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo. La collaborazione con la clinica di Bagheria ha consentito di offrire prestazioni di radioterapia di alta qualità in provincia di Trapani, evitando ai pazienti lunghi spostamenti e percorsi stressanti in altre città della Regione o al nord Italia.
“Tuttavia, – continua il deputato – affinché questo successo assistenziale possa continuare, è necessario che il governo regionale proceda al rinnovo del protocollo, garantendo gli adeguati supporti economici e organizzativi. La radioterapia oncologica dell’ospedale di Mazara rappresenta l’unico presidio di questo tipo nella provincia di Trapani, trattando annualmente circa 700 persone. E’ necessario definire chiaramente le risorse, anche finanziarie, che saranno allocate per il funzionamento delle strutture convenzionate nel settore sanitario della radioterapia e delle cure oncologiche”.
“In attesa della realizzazione della radioterapia al Sant’Antonio Abate di Trapani – conclude Safina – quella di Mazara è l’unica struttura in grado di fronteggiare le esigenze di una utenza che purtroppo necessità di oltre 2000 cure oncologiche ogni anno. E’ dunque fondamentale che mantenga gli standard attuali”.
L’interrogazione di Safina, formulata con urgenza, pone l’accento sulla necessità di garantire la continuità di un servizio fondamentale per la salute dei cittadini trapanesi, sottolineando la centralità di decisioni tempestive e mirate per assicurare la qualità e l’accessibilità delle cure oncologiche nella regione.