Dopo una agonia di alcuni giorni è morto nell’ospedale dell’Aquila il boss Matteo Messina Denaro, 61 anni, l’ultimo boss di cosa nostra arrestato a gennaio dopo 30 anni di latitanza.

Il capomafia soffriva di una grave forma di tumore al colon che gli era stata diagnosticata mentre era ancora ricercato, a fine 2020. Dopo la cattura, Messina Denaro è stato sottoposto alla chemioterapia nel supercarcere dell’Aquila. Una equipe di oncologi e di infermieri del nosocomio abruzzese ha costantemente seguito il paziente.

Nei 9 mesi di detenzione, il padrino di Castelvetrano è stato sottoposto a due operazioni chirurgiche legate alle complicanze del cancro. Dall’ultimo non si è più ripreso, tanto che i medici hanno deciso di non rimandarlo in carcere ma di curarlo in una stanza di massima sicurezza dell’ospedale.

Venerdì, sulla base del testamento biologico lasciato dal boss che ha rifiutato l’accanimento terapeutico, gli è stata interrotta l’alimentazione ed è stato dichiarato in coma irreversibile.

Al suo capezzale la nipote e legale Lorenza Guttadauro, la figlia Lorenza riconosciuta negli ultimi giorni di vita e a cui ha dato il suo cognome e la sorella Giovanna.