L’obiettivo è non interrompere i cicli produttivi dell’edilizia, far proseguire i lavori pubblici appaltati, non compromettere la sopravvivenza delle imprese del comparto. Scaturisce da ciò l’azione intrapresa dal sindacato delle imprese edili aderenti ad Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili Trapani. Il presidente provinciale Sandro Catalano ha inviato una nota a tutte le amministrazioni appaltanti della provincia, per ricordare la finestra contributiva che si è aperta dopo la decisione del Governo di intervenire per fronteggiare i forti rincari dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, che continuano a mettere a dura prova il settore edile.
“Il Governo – ricorda Catalano – è intervenuto in più occasioni fornendo soluzioni più o meno efficaci per offrire una risposta alle gravi conseguenze del caro materiali sul regolare svolgimento dei contratti in corso e sull’avvio degli investimenti pubblici programmati. Il 6 marzo scorso – sottolinea Catalano – Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 1° febbraio 2023, relativo a “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali di crisi ucraina”. Il decreto definisce le modalità operative per accedere al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche.
L’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili della Provincia di Trapani, scrivendo alle Stazioni Appaltanti ha voluto sollecitare la presentazione delle istanze per l’accesso alle risorse del Fondo per la prosecuzione dei lavori pubblici.
La prima finestra temporale – evidenzia Catalano – è stata aperta dal 1° a il 30 aprile p.v., in questo lasso di tempo si potranno presentare le istanze di accesso al fondo. La norma indica anche le condizioni contrattuali per l’accesso al fondo, e nelle istanze devono essere inseriti tutti i dati progettuali richiesti.
“La nostra azione di sollecitazione ha come finalità quella di richiamare l’attenzione di tutte le stazioni appaltanti. Riteniamo che le provvidenze economiche a disposizione siano non vogliamo sostenere essere sufficienti ma quanto meno utili a fronteggiare la crisi. Vi sono interventi importanti sotto il profilo delle opere pubbliche che riconosciamo essere così rilevanti tanto che un mancato completamento segnerebbe un ulteriore fattore di crisi del territorio ma anche di crisi delle aziende. Chiediamo che sul tema nessuna amministrazione pubblica resti disattenta. Ne va del futuro di questa terra, della sopravvivenza delle imprese e del mantenimento dei livelli occupazionali”.