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Sul Turismo Marsala è indietro, Fabio Alba “Ripartiamo da zero. Nasca la Consulta”

Nei giorni scorsi, 10 associazioni che operano nel settore turistico marsalese – ma anche un movimento culturale e una scuola, l’ITET “Garibaldi” – hanno presentato un documento, protocollato in Comune, in cui ribadiscono all’Amministrazione guidata da Massimo Grillo, di costituire al più presto la Consulta per il Turismo.

La nostra città infatti, è indietro anche rispetto ad altri comuni vicini che si sono già dotati della Consulta secondo, peraltro, quanto previsto dalla legge. Il Consiglio comunale di Marsala aveva approvato il regolamento comunale per dotare l’Ente di una Consulta che si potesse riunire tutti gli attori del settore, già nel 2015. Ma non è mai stata messa in pratica. Per il vero allora era ancora embrionale parlare di un vero e proprio ‘settore’ unito e coeso, ma oggi, la realtà lilybetana ha diverse associazioni che operano nel e per il turismo, per rendere Marsala uno dei centri siciliani meta balneare, enogastronomica, culturale e archeologica nella punta Ovest dell’isola.

I 10 firmatari del documento chiedono innanzitutto l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per mettere ‘a sedere’ Istituzioni e operatori turistici. “Vogliamo creare e ben gestire una destinazione turistica professionale e coordinata – ci dice Fabio Alba, presidente dell’Associazione Strutture Extralberghiere e Locazione Turistica -. Sì, ci vuole un coordinamento che a Marsala manca. Da anni ormai, portiamo avanti un progetto di Destination Management al fine di dare vita la Destinazione Turistica Marsala. Vogliamo sederci con l’Amministrazione per coordinare le azioni da fare, perchè ognuno fa per sè e quelle poche iniziative positive fatte dal Comune servono a poco. Anche l’ultima BIT di Milano non è stata ben sfruttata”.

Soddisfazione a parte dell’Amministrazione Grillo per il risultato ottenuto alla Borsa Internazionale del Turismo – luogo principalmente di incontri istituzionali per il settore – ci sono stati diversi passi falsi. Semplicemente perchè prima di fare questi passi, bisogna tracciare un percorso.

“Il Comune di San Vito Lo Capo alla BIT ha partecipato con l’Associazione dei ristoratori sanvitesi, ha presentato un depliant unico, con tutte le iniziative coordinate con le associazioni turistiche; Castellammare del Golfo era presente con gli studenti dell’indirizzo Turistico. Marsala invece, con due Pro Loco e un Ufficio ad hoc, manda una terza associazione che nulla a che vedere con noi che col turismo ci lavoriamo costantemente e nello stand si trovavano volantini di aziende private senza un criterio”, ci dice Alba che continua: “All’attuale Amministrazione, quando si è insediata nel 2020, abbiamo chiesto un incontro per costituire inizialmente una Fondazione turistica, come il Distretto Turistico Occidentale, una Onlus senza scopo di lucro dove possano partecipare pubblico e privato e reperire fondi UE o 5×1000. Di questo non se n’è fatto più nulla. Poi a metà legislatura – ci spiega Fabio Alba – abbiamo riproposto con un’altra impostazione, la nascita della Consulta del Turismo prevista dal regolamento comunale”.

Dopo l’azzeramento della Giunta, gli operatori turistici sono tornati alla carica con un nuovo documento e nuove richieste. Altrimenti la Città di Marsala difficilmente potrà presentarsi in maniera strutturata ai grandi appuntamenti turistici nazionale e internazionali, sia istituzionali che di “B2B”, perchè manca il prodotto.

Per non parlare dei “furti d’identità: i mulini di Marsala diventano di Trapani e Paceco, il tramonto dello Stagnone è trapanese per la Nutella, Marsala diventa un’isola, ecc.. Allora cosa fare? L’organizzatore e fondatore del Festival del Turismo ne è convinto: “Bisogna azzerare tutto e ripartire, perchè non c’è ancora la Destinazione Turistica Marsala, non si può promuovere la Città senza avere un prodotto da proporre ai tour operator. Dobbiamo essere pronti per accogliere i grandi gruppi. Dobbiamo partire da zero, dalla formazione, dalla DMO, la Destination Management Organization che si studia nelle Università, coinvolgendo stakeholder, associazioni sportive, culturali, le scuole, perchè sono gli studenti la forza lavorativa di domani”.

Un altro punto trattato dal documento, è quello relativo all’imposta di soggiorno. Tempo fa il Comune lilybetano acquistò un software per la riscossione dell’addebito che si è rivelato scarso. “Non hanno ascoltato i nostri suggerimenti, il software non si integra con quelli applicati dalle strutture turistiche. Quindi la burocrazia crea lungaggini da quando l’imposta si riscuote a quando vanno fatte tutte le comunicazioni specifiche – precisa Alba -. Chiediamo un altro metodo online e facilitare in questo modo anche l’Amministrazione stessa”.

Per quanto riguarda il CIR, Codice identificativo regionale, l’ultima novità per le strutture ricettive, bisogna verificare gli annunci online e multare chi non espone il CIR come previsto dal Decreto Regionale: “Abbiamo pure l’incombenza di comunicare i dati dei nostri ospiti all’Osservatorio turistico della Regione siciliana – ci dice infine il Presidente delle Strutture Extralberghiere -: è da qui che vengono diffusi poi i dati della permanenza dei turisti in un luogo, la loro provenienza, ecc. L’Amministrazione deve svegliarsi e fare squadra. C’è poco tempo”.

redazione

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