Sta destando una certa preoccupazione tra gli esperti lo sciame sismico che si sta sviluppando in questi giorni nel Mediterraneo. In particolare si sono registrate numerose scosse – circa una quarantina – con epicentro sull’isola di Malta. Già la scorsa settimana i sismografi dell’Ingv avevano riportato diversi eventi sismici, di magnitudo superiore a 3.0 ML. Tra lunedì e martedì le scosse più forti, che hanno superato la soglia di 5.0 ML e sono state avvertite anche nella fascia sud della Sicilia orientale, tra le province di Ragusa e Siracusa. Nelle ultime 24 ore, ancora altri eventi sismici, tra 3.0 e 4.0 ML.
L’area tra Sicilia e Malta è una delle più note per quanto riguarda i terremoti, con la faglia ibleo-maltese particolarmente “temuta”. Si tratta di una grossa fenditura della crosta terrestre che, da Malta, risale fino alla Sicilia meridionale.
Proprio questa faglia, nel corso dei secoli, è stata responsabile dei più forti terremoti che hanno colpito il versante sud-orientale del territorio siciliano, tra cui quello del gennaio 1693 (magnitudo 7.3) che comportò la distruzione di numerosi centri abitati e un numero complessivo di circa 60 mila vittime.