Crisi di governo, 55 sindaci siciliani chiedono a Draghi di restare, Musumeci non condivide

redazione

Crisi di governo, 55 sindaci siciliani chiedono a Draghi di restare, Musumeci non condivide

Condividi su:

domenica 17 Luglio 2022 - 17:37

Cinquantacinque sindaci siciliani chiedono al presidente Mario Draghi di proseguire la propria esperienza di governo.

Numerosi amministratori dell’isola, provenienti da diversi schieramenti politici hanno rivolto il proprio invito per andare avanti all’ex presidente BCE “perché serve stabilità”, un po’ come fatto da altri colleghi dello scenario nazionale (tra cui il milanese Sala e il romano Gualtieri).

I 55 sindaci siciliani esprimono preoccupazione per la crisi di Governo “generata – scrivono – da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza” e pertanto chiedono a Mario Draghi di andare avanti perché c’è bisogno di “stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia”.

Hanno firmato l’appello: Filippo Tripoli, sindaco di Bagheria Giuseppe Laccoto, sindaco di Brolo Maurizio di Pietro, sindaco di Enna Giosuè Maniaci, sindaco di Terrasini Luigi Bonelli, sindaco di Nicosia Leonardo Ciaccio, sindaco di Sambuca di Sicilia Matteo Sciotto, sindaco di Santa Lucia del Mela Pietro Aldegheri, sindaco di Campofelice di Fitalia Alberto Arcidiacono, sindaco di Monreale Rosario Petta, sindaco di Piana degli Albanesi Rosario Rizzolo, sindaco di Misilmeri Franco Ingrillì, sindaco di Capo D’Orlando Giuseppe Virga, sindaco di Altavilla Milicia Giovanni Giallombardo, sindaco di Ficarazzi Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo Tindara La Galia, sindaca di Gioiosa Marea Gianluca Bonsignore, sindaco di Patti Giuseppe Calabrò, sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto Sebastiano Sanzarello, sindaco di Mistretta Maurizio Zingales, sindaco di Mirto Basilio Ridolfo, sindaco di Ficarra Luigi Cino, sindaco di Camporeale Luciano Marino, sindaco di Lercara Friddi Pietro Macaluso, sindaco di Petralia Soprana Michela Taravella, Sindaco di Campofelice di Roccella Angelo Conti, sindaco di Valledolmo Giuseppe Minutilla, sindaco San Mauro Castelverde Vito Rizzo, sindaco di Balestrate Santo Cosentino, sindaco di Trappeto Pietro Musotto, sindaco di Pollina Antonio Miceli, sindaco di Vicari Antonino Guccione, sindaco di Alia Giuseppe Oddo, sindaco di Campofiorito Solazzo Giuseppe, sindaco di Sclafani Bagni Antonio Rini, sindaco di Ventimiglia Michele Panzarella, sindaco di Aliminusa Fortunato Basile, sindaco di Baucina Giuseppe Cangialosi, sindaco di Cefalà Diana Pier Calogero D’Anna, sindaco di Bompietro Giuseppe Monteleone, sindaco di Carini Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone Francesco Di Giorgio, sindaco di Bisacquino Leonardo Spera, sindaco di Contessa Entellina Francesco Ribaudo, sindaco di Marineo Giuseppe Terranova, sindaco di Montelepre Giovanni Meli, sindaco di Collesano Salvatore di Carlo, sindaco di Caltavuturo Nicolò Granà, sindaco di Palazzo Adriano Francesco Agnello, sindaco di Villafrati Gandolfo Librizzi, sindaco di Polizzi Generosa Giuseppe Muffoletto, sindaco di Gratteri Orazio Nevoloso, sindaco di Isola delle Femmine Antonio De Luca, sindaco Giardinello Salvo Geraci, sindaco di Cerda Luigi Iuppa sindaco di Geraci Siculo.

Di tutt’altro avviso tre presidenti di regione di Fratelli d’Italia, tra cui il siciliano Nello Musumeci, che – di fatto – si allineano alle posizioni della leader Giorgia Meloni:  “Da sempre crediamo che l’Italia abbia bisogno di un governo con un chiaro mandato popolare, coeso e con un programma condiviso dalle forze politiche che lo sostengono per risolvere i problemi concreti dei cittadini. È l’esatto contrario di quello che abbiamo visto in questa legislatura, caratterizzata da esecutivi nati nel palazzo e appoggiati da partiti divisi su tutto. La crisi del governo presieduto da Mario Draghi ne rappresenta solo il triste epilogo e non sottoscriveremo nessun appello affinché resti a Palazzo Chigi”. Così in una nota congiunta il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli e il governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci. I tre presidenti di regione, esponenti Fdi, poi proseguono: “Non condividiamo questa iniziativa, lanciata da alcuni colleghi, sia nel merito che nel metodo. Nel merito, crediamo che in questo momento l’Italia possa permettersi tutto tranne che un governo immobile, paralizzato dai giochi di palazzo e dagli scontri tra i partiti di maggioranza. Nel metodo, un presidente di Regione o un sindaco rappresentano anche i cittadini che vogliono andare a votare e non possono permettersi di utilizzare le istituzioni che rappresentano per finalità politiche o, peggio, di partito. Sono forzature che chi ricopre un ruolo istituzionale non può permettersi, né tanto meno promuovere”. 

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta