Epatite: “non creare allarmismi” ma virus è serio. Parla De Bonis: “Attenzione ai casi sospetti”

redazione

Epatite: “non creare allarmismi” ma virus è serio. Parla De Bonis: “Attenzione ai casi sospetti”

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mercoledì 27 Aprile 2022 - 08:00

La crescita di casi di epatite infettiva registrati in circa un centinaio di bambini in Inghilterra, seppur ancora circoscritta nel mondo, ha gettato nel panico molte famiglie, allarmate dalla notizia arrivata da oltremanica.

Probabilmente perché è vivido il ricordo di quando, ancora all’inizio e con poche informazioni, si era presa sottogamba la pandemia da Coronavirus proveniente dalla Cina. Ma qui parliamo di un’altra problematica, forse più seria ma che ha bisogno proprio per questo delle dovute spiegazioni mediche.

In Italia, la Società Italiana di Pediatria è intervenuta per raccogliere le preoccupazioni. Anche se si parla di “epidemia”, è un cluster di epatite virale acuta non classificabile da A ad E – quindi non classica – che colpisce i bimbi dai 2 ai 5 anni.

Interpellato, il pediatra marsalese Michele De Bonis, ha affermato: “Si tratta di una patologia grave e rapida che porta ad un’insufficienza epatica e, nei casi gravi, al trapianto. C’è da dire che l’epatite virale ha una incubazione dai 5 ai 7 giorni; ci potrebbe essere una correlazione con l’adenovirus e si trasmesse per via area”.

Ma in realtà, nonostante al momento in Inghilterra si parli solo di casi su bambini piccoli, anche gli adulti potrebbero esserne colpiti; indubbiamente, come specifica De Bonis, i più piccoli sono maggiormente vulnerabili. “Non creiamo allarmismi ma anzi – afferma il medico – è necessario acquisire maggiori informazioni su questo tipo di epatite e, laddove l’infezione fosse virale, isolare subito il virus”.

Il consiglio clinico è:Se il bambino presenta una sintomatologia quale febbre, dolori addominali e il colore dell’ittero bisogna parlare subito col proprio pediatra e ricoverarlo. Attenzione ai casi sospetti, bisogna fare un esame del sangue, in particolare dei valori delle transaminasi che per eventuale epatite, dovrebbe essere oltre i 500”. Al momento in Italia ci sono 11 possibili casi di epatite pediatrica in tutto il Paese da nord a sud, di cui solo 2 accertati.

Si è discusso anche di un possibile collegamento con il Coronavirus o con i vaccini anti-Covid, ma Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria, ha chiarito come nella maggior parte dei casi di epatite pediatrica, non sono al momento riscontrate positività al Sars-Cov-2 e i bambini non hanno effettuato nessun vaccino anti-Covid. Quindi al momento non sembra esserci correlazione. La direzione generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute ha comunque chiesto ai pediatri di attenzione i possibili casi.

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