Hanno preso il via a San Vito Lo Capo i lavori di escavazione di 25 mila metri cubi di sabbia dalla zona esterna del molo di sottoflutto e di ripascimento dell’area a levante dell’arenile sabbioso, dove negli ultimi anni si è verificata una forte erosione. Gli interventi sono stati finanziati con risorse comunali per un ammontare di 382 mila 636 euro.
«Dopo quasi due anni di intenso lavoro su questa progettazione- ha detto il sindaco Giuseppe Peraino-, sono iniziati gli interventi che permetteranno di ripascere quella parte di litorale interessata da una forte erosione, che ha determinato anche l’emersione del sub strato terroso. Questo è un primo, importante, intervento, a cui ne seguirà un altro di grossa entità, la cui progettazione definitiva ed esecutiva è stata finanziata sempre dal Comune, per un importo di 114 mila euro. Il progetto prevede i lavori di escavazione all’interno dell’area portuale, che è totalmente interrita a causa dell’ingresso della sabbia trasportata dalle correnti di levante, ed il conseguente ripascimento del litorale».
In questa prima fase, nell’area portuale verrà eseguito, invece, un piccolo spostamento di sedimenti sabbiosi. Intanto ieri pomeriggio, al Teatro comunale, l’amministrazione comunale ha presentato una proposta di rimodulazione della configurazione delle opere foranee finalizzata alla mitigazione dell’erosione del litorale sabbioso e alla piena valorizzazione del porto di San Vito Lo Capo. La proposta progettuale è stata redatta dalla società di ingegneria costiera “Progetti e Opere” di Palermo, il cui direttore è l’ingegnere Elio Ciralli.
«Non si può andare avanti con interventi tampone – ha sottolineato il sindaco Peraino -, ma bisogna intervenire sulle cause dell’erosione costiera. Cause che, come evidenziato anche dagli studi commissionati all’Università Kore di Enna e allo studio “Ciralli”, dipendono dagli interventi dell’uomo che negli anni ’50 ha costruito il porto ampliandolo poi ulteriormente con il molo di sovraflutto che è quello che arreca il danno principale ostacolando il ciclo naturali delle correnti e determinando erosione a levante e insabbiamento a ponente».
La proposta, illustrata dall’ingegnere Elio Ciralli, prevede la rimodulazione dell’impostazione dei due moli «intervenendo come lavora la natura, configurando nuovamente il porto in modo da lasciare alla spiaggia il suo naturale equilibrio ed avere un porto pienamente funzionale. Si tratta- ha specificato l’ingegner Ciralli– di un intervento che rispetterà l’economia circolare, cioè i materiali che verranno presi verranno riutilizzati per la configurazione e la ricostruzione delle opere foranee».
«La nostra amministrazione – ha spiegato il sindaco Peraino- ha già inserito la progettazione definitiva ed esecutiva di 1 milione e 350 mila euro all’interno di un bando del Ministero dell’Interno- Fondi PNRR che scadeva il 15 marzo e ci auguriamo che possa essere finanziata, in modo da aprire nuove prospettive per mitigare il fenomeno erosivo e salvaguardare la nostra spiaggia e, conseguentemente, avere una nuova struttura portuale più sicura e con più posti barca. Dopo anni- ha concluso il sindaco– abbiamo messo un punto fermo per far sì che San Vito Lo Capo possa continuare a vivere di turismo. La nostra spiaggia è sempre stato un forte attrattore per questo nostro meraviglioso territorio che va da Cofano alla Riserva dello Zingaro e deve continuare ad essere il nostro punto di forza, il nostro volano di sviluppo, quindi dobbiamo intervenire in modo da evitare un continuo ripetersi di escavazioni e ripascimenti perché rappresentano uno sperpero di energie e di soldi».
Il progetto sulla nuova configurazione del porto ammonta a circa 25 milioni di euro. Il Comune di San Vito Lo Capo ha chiesto ed ottenuto dall’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente, competente per materia, la delega per redigere il Piano Regolatore del Porto. L’amministrazione comunale stanzierà nel Bilancio di previsione le somme necessarie per l’incarico per la redazione del nuovo PRG del porto.