Gli infermieri in sciopero il 28 gennaio, comportato in ginocchio

redazione

Gli infermieri in sciopero il 28 gennaio, comportato in ginocchio

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mercoledì 26 Gennaio 2022 - 17:26

Gli infermieri incroceranno le braccia il 28 gennaio. Lo sciopero nazionale di 24 ore, indetto dal sindacato NurSind per protestare contro i mancati riconoscimenti di una professione usurante e la carenza di organico, sarà accompagnato da alcune manifestazioni e sit-in in tutta Italia.

Cosa chiedono gli infermieri che venerdì 28 gennaio, a partire dalle 7 del mattino, incroceranno le braccia per 24 ore? I motivi che hanno portato alla decisione del comparto sanità, così come riportato dal Sindacato delle professioni infermieristiche, sono da ricercarsi nel “… mancato inserimento dell’emendamento che avrebbe dovuto svincolare l’erogazione dell’indennità specifica dal rinnovo contrattuale nella Legge di Bilancio 2022″. A questo va poi ad aggiungersi  la carenza di organico che costringe gli infermieri a salti mortali, tra doppi turni, ferie saltate e permessi non goduti.

Gli stipendi infermieri nel nostro Paese, secondo quanto dichiarato da Andrea Bottega, segretario nazionale di NurSind, sarebbero tra i più bassi d’Europa, e assolutamente non in linea con il crescente impegno richiesto agli operatori sanitari che, sempre con le parole di Bottega, “… il Covid non l’hanno visto in tv ma lo hanno affrontato a stretto contatto con le migliaia di persone che non ce l’hanno fatta”.

Il segnale concreto di vicinanza da parte delle istituzioni non è però arrivato, e l’agitazione del 28 gennaio sarà l’occasione per manifestare il loro dissenso.

Roma il comparto sanitario si è dato appuntamento in Via di San Nicola De Cesarini, area pedonale a pochi passi da Palazzo Vidoni dove ha sede il Dipartimento della funzione pubblica. Proprio il Dipartimento sarà la mèta finale del corteo, che per mano della delegazione NurSind provvederà a portare le richieste degli operatori sanitari al ministro Renato Brunetta.

Molti anche gli appuntamenti nelle altre città italiane. Tra quelli già in calendario sono previste manifestazioni e sit-in nelle città di Milano, Firenze, Torino, Napoli, Palermo, Bari, Vicenza e Bologna.


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