Dipendenti comunali, dopo l’attacco di martedì, parziale marcia indietro di Marino. Sturiano si scusa

redazione

Dipendenti comunali, dopo l’attacco di martedì, parziale marcia indietro di Marino. Sturiano si scusa

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giovedì 16 Dicembre 2021 - 20:23

Retromarsh del Consiglio comunale di Marsala, dove martedì era andato in scena un momento per certi versi surreale, in cui il consigliere Andrea Marino aveva pesantemente stigmatizzato l’atteggiamento di una lavoratrice comunale, chiedendone lo spostamento e definendola “indegna dipendente, nemmeno buona per pulire i pavimenti”.

Nella seduta precedente, com’è noto, né il segretario generale Andrea Giacalone, né il presidente Sturiano, né gli assessori presenti in quel momento a Sala delle Lapidi, né gli altri colleghi (e le colleghe) di Marino si erano sentiti in dovere di prendere le distanze dal citato intervento. Tra i sindacati e le associazioni femminili, però, qualcuno in queste ore si è fatto sentire. Così, ad inizio seduta, il consigliere Marino è tornato sulle sue parole, dicendo che non voleva “assolutamente offendere le donne di Marsala” ma ribadendo – al contempo – che i dipendenti “non possono permettersi di fare i padroni del vapore”.

A seguire, il presidente Sturiano si è scusato per non aver ripreso l’intervento di Marino, spiegando di non averlo ascoltato attentamente e di non averne colto i passaggi contestati in quanto impegnato a parlare con la vicepresidente Eleonora Milazzo e con il segretario Giacalone del successivo ordine dei lavori. Poi ha chiarito che il pensiero del Consiglio comunale nei confronti dei dipendenti e delle dipendenti municipali “è tutt’altro” rispetto alle parole di Marino, da cui hanno preso le distanze anche Lele Pugliese e Pino Ferrantelli. A nome della giunta, poi, l’assessore Michele Milazzo ha affermato che l’amministrazione con ha condiviso né i toni, né i contenuti utilizzati dal consigliere di maggioranza. “Chi viene eletto ha il massimo degli onori e della dignità – ha affermato Milazzo – ma non ha più diritti degli altri. C’è tempo e modo per confrontarsi, in maniera schietta e leale. Non possiamo avallare affermazioni indotte da foga o nervosismo. La linea di condotta deve sempre essere quella del rispetto”.

Spiace, tuttavia, che nessuna consigliera abbia voluto far conoscere il proprio pensiero sull’argomento, fornendo un contributo che sarebbe senz’altro stato utile al dibattito.

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