Vaccino anti-Covid ai bambini, per Abrignani è necessario. E apre al lockdown per i no vax

redazione

Vaccino anti-Covid ai bambini, per Abrignani è necessario. E apre al lockdown per i no vax

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domenica 07 Novembre 2021 - 11:19

Vaccinazione dei bambini, terza dose e lockdown per no vax sono due tra i temi affrontati in un’intervista all’immunologo marsalese Sergio Abrignani, componente del Comitato Tecnico Scientifico, pubblicata sulla stampa nazionale.

Sollecitato sul tema della somministrazione del vaccino anti-Covid ai minori di 6 anni, sulla scia di quanto sta avvenendo negli Usa, Abrignani spiega che si tratta di una prospettiva che potrebbe verificarsi anche in Italia nel 2022 “ma tutto dipende dall’autorizzazione dell’Ema che dovrebbe arrivare entro l’anno. Già ora vediamo delle infezione asintomatiche tra 5 e 16 anni e sappiamo dai dati dell’Istituto superiore di sanità che nell’età pediatrica avviene un quarto dei contagi. La vaccinazione di questa fascia dunque risulta necessaria per contrastare il serbatoio principale del virus, oltre che per evitare i rari casi gravi che hanno portato a 42 morti di bambini da inizio pandemia”.

Sulla terza dose Abrignani dice che dopo l’estensione agli over 50 “si vedrà cosa converrà fare in base ai dati disponibili e all’andamento del contagio” e che potrebbe essere risolutiva, tenuto conto che per altri vaccini la terza dose ha dimostrato di durare più a lungo, “con una memoria di almeno 5-10 anni”.

Anche l’eventualità di procedere al lockdown dei non vaccinati come in Austria potrebbe essere oggetto di valutazione per l’immunologo marsalese: «È una scelta radicale, ma molto importante. Bisogna capire che ci si vaccina anche per non infettare i luoghi di socialità e di lavoro. Il Green Pass è il mezzo che garantisce la sicurezza della nostra vita fuori casa».

In generale, sugli scenari dei prossimi mesi, Abrignani afferma: «Dobbiamo essere consapevoli che la pandemia non è finita, anche se riguarda soprattutto i Paesi svantaggiati che hanno pochi mezzi a disposizione e chi nei Paesi avanzati rifiuta i vaccini. L’inverno sarà una dura prova soprattutto per queste persone. Per gli altri l’immunità data dai vaccini continua a essere molto forte, anche se richiede una ricarica ogni tanto. Nel frattempo per contenere il contagio restano utili le mascherine al chiuso, le distanze e i disinfettanti».

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