La domenica trapanese si è accesa intorno al dibattito innescato da una foto pubblicata sulla pagina istituzionale del Comune di Trapani, in cui si esprime un evidente messaggio contro la sospensione della gravidanza, nell’ambito dell’undicesima edizione dell’Infiorata di San Domenico.
La prima a intervenire è stata la presidente dell’assemblea provinciale del Pd, Valentina Villabuona.
“Pur consapevole che nelle nostre città debbano trovare spazio tutte le sensibilità e quindi anche quella cattolica che rispetto profondamente, io penso che chi gestisce la pagina del Comune di Trapani avrebbe fatto bene a dare pubblicità all’evento, evitando però di dare spazio ad un quadro che rappresenta un sentimento di parte e che si scontra con la laicità dello Stato e con la legge 194, troppo spesso attaccata proprio all’interno dei Comuni con mozioni e ordini del giorno.
Rispetto i cattolici, ma chiedo al Comune di Trapani, altrettanto rispetto per le donne che fanno una scelta dolorosa consentita dalla legge! Sono certa che è un errore di comunicazione, che non si può attribuire all’amministrazione dove Sindaco, due assessori e diversi consiglieri sono esponenti del Partito Democratico che ha sempre rimandato indietro certi tentativi goffi di mettere in discussione un diritto delle donne. Chiedo, quindi, ai miei amici e compagni di Partito di intervenire, per far rimuovere una foto legittima all’interno di una manifestazione cattolica, ma che è offensiva per le donne se postata nel sito istituzionale del Comune”.
Sulla questione è intervenuta anche Valentina Colli, responsabile della sezione trapanese dell’Udi.
“Il livello di civiltà e di aderenza ai principi democratici di un Paese si misura anche attraverso il livello di libertà e di autodeterminazione delle donne. Questa libertà appare messa in discussione e va difesa e rilanciata continuamente. La Legge 194/78, frutto della lotta delle donne e straordinaria esperienza di difesa della vita e del diritto di ciascuna a decidere della propria sessualità e a scegliere in modo autonomo e consapevole di diventare madre, non è conquistata per sempre: è un baluardo costantemente da presidiare. Le vergognose campagne dei movimenti pro-vita sono tutti ostacoli concreti che trasformano un diritto riconosciuto sulla carta in un percorso ad ostacoli sulla pelle delle donne stesse. L’Amministrazione Comunale di Trapani, con un post pubblico su Fb, sostiene quella che è una posizione anti abortista – legittima della Chiesa Cattolica – ma illegittima da parte di una Istituzione che deve rispettare il principio di laicità dello Stato, espresso negli Art. 7-8 della Costituzione. Oltretutto, l’ “infiorata” della Scalinata di S. Domenico è patrocinata dal Comune che, riteniamo, non potesse non essere al corrente del contenuto dei “quadri” (quello in oggetto non è un’immagine sacra, come sponsorizzato nel sito dell’evento, per inciso)”.
Tempestiva la risposta ai due interventi del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida: «L’infiorata è un omaggio alla città, anche per questo abbiamo voluto rendere pubblica l’opera sui social del comune, ed insieme il richiamare la comunità cittadina alla riflessione su temi attuali ed assolutamente laici (dalla violenza sulle donne all’impegno antimafia o per la tutela dell ambiente, etc). Vi è anche una particolare inclinazione spirituale e religiosa su alcuni temi che può non trovare d’accordo tutti così come rassegnatomi per le vie brevi, ma l’opera va comunque letta nel suo insieme e con il debito di rispetto democratico delle idee e sensibilità di tutti. L’approccio laico del comune, più in generale anche nella concessione di suolo pubblico per manifestazioni le più diverse e disparate, non può significare valutazioni discrezionali e/o di censura, bensì di rispetto per tutti. Grazie ancora a Claudio Maltese ed ai volontari dell’Associazione TraduMari&Venti».
“Caro Giacomo – controreplica Valentina Villabuona – prima che al Sindaco di Trapani, mi consentirai di rivolgermi al compagno di Partito, ad un democratico, che sa bene quanto in questi ultimi anni gli attacchi alle donne e non solo rispetto alla 194 siano aumentati. Ti ringrazio per la tua celere risposta, che ci consente di affrontare l’argomento fugando ogni dubbio sulla volontarietà della pubblicazione sulla pagina istituzionale del Comune di Trapani. Tuttavia, pur nel rispetto delle tue opinioni, non posso far finta di nulla, perché se è vero che ci lega l’appartenenza allo stesso partito, è pur vero che le democratiche e i democratici si sono schierati senza alcuna ambiguità sempre per la difesa dell’autodeterminazione delle donne e nel sostegno a tutte, a prescindere dalle loro scelte, evitando qualsiasi giudizio morale. Nulla da dire sul patrocinio conferito alla manifestazione da parte del Comune, tuttavia sarebbe bastata una foto della scalinata che non evidenziasse in modo così brutale, un quadro che ben rappresenta la cultura cattolica, ma che certamente non è la cultura di tutte e tutti i trapanesi. Ti ricordo che la legge sull’aborto fu oggetto di referendum e che visti gli esiti è altamente probabile che anche molti cattolici votarono a favore. Vedi Giacomo, il punto non è il quadro, ma cosa è possibile pubblicare sulla pagina del Comune di Trapani, che ha il dovere di rappresentare tutte le cittadine e i cittadini. Trapani è madre dici tu, ma anche donna e le donne non sempre vogliono essere madri, non sempre possono essere madri e non sempre decidono di tenere un figlio e se non lo fanno non si devono sentite giudicate dal loro Sindaco, a prescindere se scelgano di abortire o di lasciare il bambino in una culletta termica. Seppur capisco la buona volontà, in un momento in cui si introducono i registri dei bambini mai nati, si equiparano le donne che abortiscono al medico di Auschwitz e si usa troppo spesso un linguaggio sessista, una scelta come la tua, soprattutto nella qualità di Sindaco democratico, legittima un dibattito oscurantista e medievale sulle donne, che purtroppo è in atto nel nostro paese. Per questo, pur rispettando il tuo pensiero, ti chiedo, ancora una volta, di rimuovere un post che mette a disagio tante e tanti cittadini trapanesi”.
“La legge 194 è una conquista per il nostro Paese, per le donne, per la democrazia e per la libertà. Le Istituzioni dovrebbero affrontare il tema dell’aborto e altri temi delicati e controversi in maniera neutra, affermando, in ogni circostanza, la laicità dello Stato”. È la dichiarazione della segreteria generale della Cgil di Trapani Liria Canzoneri.