Caccia e Tar, Valentina Palmeri all’attacco: “Scilla è un assessore inadeguato”

redazione

Caccia e Tar, Valentina Palmeri all’attacco: “Scilla è un assessore inadeguato”

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mercoledì 08 Settembre 2021 - 16:55

Come abbiamo anticipato in mattinata, il Tar di Catania ha confermato il blocco del calendario venatorio e quindi di ogni attività di caccia, almeno fino al 2 ottobre, accogliendo il ricorso delle associazioni ambientaliste cui si erano uniti i Verdi – Europa Verde.

Alla luce del pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale, la deputata alcamese Valentina Palmeri va all’attacco dell’assessore Toni Scilla. “Le decisioni del TAR – afferma Valentina Palmeri, deputata regionale dei Verdi – confermano la illegittimità dei provvedimenti della Regione, ma emerge con gravissima evidenza la totale inadeguatezza dell’Assessore Scilla che ha creato una grave situazione inerente la leale collaborazione tra gli organi dello Stato; una situazione che lo rende inidoneo a svolgere il suo ruolo e compromette la credibilità dei provvedimenti sotto i profili dell’imparzialità.”
La Palmeri evidenzia, in particolare come dopo il primo pronunciamento del TAR, infatti, invece di adeguarsi e rispettare la decisione della magistratura, Scilla sia prodigato per adottare in tempi rapidissimi un nuovo provvedimento che per la deputata alcamese “è stato un tentativo di salvare le doppiette, invece di dare esecuzione alla sospensiva del Tribunale amministrativo, riaprendo la caccia con le medesime modalità e periodi già censurati dal giudice!”. 

Per Valentina Palmeri “un simile comportamento fa dubitare fortemente della buona fede dell’operato dell’Assessorato, che sulla caccia produce atti contrastanti col principio di buon andamento della pubblica amministrazione per l’interesse pubblico. Gli unici interessi tutelati, viceversa, sembrano proprio quelli di chi vuole sparare a tutti i costi senza rispettare regole e limitazioni. Siamo di fronte ad un inaccettabile comportamento dell’Assessore in spregio anche agli appelli venuti da più parti, compresa la comunità scientifica, perché di fronte all’evidente crisi ecologica del territorio siciliano dovuta alla siccità e agli incendi, fossero emessi provvedimenti di buon senso”.

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