Il Comune di Calatafimi Segesta ha pubblicato un bando per la vendita delle case a un euro. Si tratta di un’iniziativa che ripercorre la strada già intrapresa in passato da altri Comuni italiani (tra cui Salemi) per contrastare lo spopolamento e l’abbandono dei centri storici. Calatafimi Segesta, peraltro, fu interessata anche dal terremoto del 1968 che devastò la zona del Belice, rendendo necessario un piano urbanistico che prevedeva il trasferimento di diverse centinaia di immobili danneggiati o distrutti dal sisma. Alla luce di ciò, l’amministrazione guidata dal commissario Francesco Mario Fragale ha deciso di sottoscrivere (lo scorso 8 luglio) un regolamento riguardante il progetto “case ad un euro” che si inserisce nell’ambito delle politiche nazionali sulla rigenerazione urbana.
“L’iniziativa progettuale – si legge nel bando pubblicato il 31 agosto – prevede la programmazione e la gestione di interventi ed azioni per il recupero della funzione abitativa del Centro Storico, mediante riqualificazione del tessuto urbanistico-edilizio che favorisca l’insediamento abitativo di famiglie, di attività turistico – ricettive e di negozi o botteghe artigianali”.
La cessione degli immobili, nei termini e con le modalità fissati dal bando, comporta, a carico degli acquirenti, l’assunzione di una serie di impegni e obblighi, tra cui la ristrutturazione, il restauro, il risanamento conservativo e/o ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile acquisito, in conformità alle norme vigenti del tempo e secondo la destinazione prescelta, entro e non oltre 3 mesi dalla stipula del contratto di compravendita.
Sono ammessi a partecipare alle procedure di acquisizione soggetti singoli, imprese individuali, imprese associate, imprese artigiane, società commerciali, società cooperative, associazioni, fondazioni e altre organizzazioni non lucrative.
I soggetti interessati dovranno presentare istanza di acquisto da fare pervenire, in plico chiuso e controfirmato sui lembi di chiusura, a mano o a mezzo raccomandata del servizio postale, utilizzando il modulo messo a disposizione dal Comune entro e non oltre le 13 del 30 ottobre 2021.
