Grillo: “Dispiace per Assud, ma la chiusura non è responsabilità dell’amministrazione”

redazione

Grillo: “Dispiace per Assud, ma la chiusura non è responsabilità dell’amministrazione”

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martedì 13 Luglio 2021 - 08:23

Sulla vicenda di Assud Mozia si registra la presa di posizione del sindaco Massimo Grillo, che si dice dispiaciuto “per la chiusura della nota attività, per i titolari e per chi ci lavora”, specificando che la responsabilità “non è da addebitarsi ai Vigili Urbani o all’Amministrazione”. Al contempo, il primo cittadino propone una diversa ricostruzione dei fatti che di seguito riportiamo.

“L’autorizzazione amministrativa per l’attività di ristorazione della società titolare di Assud era stata oggetto di un contenzioso che ha portato all’annullamento di tale autorizzazione con sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia già nel dicembre del 2019. Annullamento, questo, confermato poi nel 2020 dal Consiglio di Giustizia Amministrativa. A seguito di questa sentenza, il 13 ottobre 2020 si è resa necessaria la chiusura del locale con apposita ordinanza”. “

Come ben sanno anche i titolari dell’attività che è stata chiusa, – sottolinea il sindaco Massimo Grillo – con i quali ci siamo confrontati numerose volte per cercare di scongiurare questa situazione, da parte dell’Amministrazione c’è sempre stata tutta la buona volontà di trovare una soluzione a beneficio di tutti in relazione al problema della somministrazione nell’area della riserva dello Stagnone. A questo fine, lo scorso dicembre 2020, abbiamo adottato una delibera di giunta concepita proprio per venire incontro a tutte le nuove attività che intendono operare nell’Area sottoposta a tutela”.

“Per i titolari degli esercizi – prosegue la nota del Comune – è sufficiente seguire correttamente la procedura per ottenere l’autorizzazione. Tra le aziende richiedenti nuove autorizzazione anche quella titolare di Assud che, nel giugno 2021, ha inoltrato SCIA Amministrativa e Sanitaria per l’esercizio dell’attività di ristorazione dichiarando che l’immobile di Assud non ricade in zona tutelata. Documento dichiarato irricevibile dal SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) in quanto “l’immobile ricade all’interno della zona B della Riserva Naturale Orientata “Isole dello Stagnone “ di Marsala. Gli uffici, infatti, rilevano l’errore commesso dai responsabili della società titolare di ASSUD, che avrebbero dovuto richiedere un’autorizzazione amministrativa corredata di tutti i pareri in relazione ai vincoli che insistono in zona, così come già precedentemente indicato dal SUAP, e invece hanno presentato una semplice SCIA amministrativa e dichiarando peraltro che l’immobile non ricade in zona soggetta a tutela. Sulla base di questi atti la società è quindi risultata priva delle autorizzazioni necessarie prescritte dall’art. 64 D.Lgs 59/2010 per svolgere attività di ristorazione e pertanto il SUAP, dopo che il Comando dei Vigili Urbani, anche su sollecitazioni di vari esposti, ha accertato che la società ha continuato ad esercitare attività in mancanza dei titoli necessari, il 5 luglio scorso ha emesso ordinanza di chiusura. Ordinanza immediatamente notificata tramite Pec ai titolari che a partire da quella data, quindi, erano pienamente coscienti che non avrebbero dovuto tenere aperto il loro esercizio”.

“Detto questo, – chiude il Sindaco Massimo Grillo – pur avendo appreso con profondo dispiacere della chiusura di questo ristorante, a maggior ragione dopo il periodo di chiusura dovuto alla pandemia, è chiaro che, anche volendo andare incontro a tutti gli esercenti, l’Amministrazione e gli Uffici non possono esimersi dall’adottare atti dovuti che derivano da contenziosi sui quali si sono pronunciati in maniera chiara il Tribunale amministrativo regionale ed il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana. Se l’Amministrazione lo facesse, se il sindaco o la giunta interferissero in questioni gestionali derivanti da provvedimenti della magistratura amministrativa, ciò sarebbe di una gravità inaudita, oltre che un reato. E non credo si possa pretendere che l’Amministrazione commetta un reato per permettere ad un locale oggetto di un provvedimento di chiusura di rimanere illegittimamente aperto”.

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