Tra i più soddisfatti per la designazione del Garante dei Disabili, eletto martedì dal Consiglio comunale di Marsala, c’è senz’altro Vittorio Alfieri. Campano d’origine, lilibetano d’adozione, Alfieri ne ha fatto per tre anni una battaglia di civiltà, da cittadino e attivista per i diritti dei disabili. Per certi versi commovente, il suo impegno, portato avanti con forza e dignità esemplari. “Per onestà intellettuale devo riconoscere di essere venuto a conoscenza di questa figura in seguito a un atto di indirizzo presentato, nel 2018, da Letizia Arcara e Oreste Alagna”. Di lì a poco, la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio comunale, dedicata al tema dei disabili e programmata per il 3 dicembre, proprio in concomitanza con la Giornata Internazionale delle persone con disabilità. “Dissi al presidente Sturiano di non farlo proprio quel giorno, perchè l’amministrazione e la maggior parte delle associazioni interessate sarebbero state impegnate in altre manifestazioni. Ma non fui ascoltato. Ad ogni modo, andai lo stesso e vidi che c’era soltanto l’ingegnere Lo Trovato e qualche funzionario dell’Asp. Intervenni per dire che stavano facendo solo retorica e tutti si unirono contro di me”.
Dopo di che, Alfieri – ricostruendo i vari passaggi della sua lunga battaglia – ricorda che Sturiano assicurò che entro Natale sarebbe stato approvato il regolamento sul garante (“ma non specificò l’anno…”). Dopo aver chiesto spazio sulla nostra testata per sensibilizzare la cittadinanza sul tema, Alfieri cominciò a partecipare a tutte le sedute del Consiglio comunale: “Vedendo che non gliene fregava nulla, contro il parere dei miei familiari decisi di sostare per protesta davanti Palazzo VII Aprile finchè non si fosse mosso qualcosa”. Poi Alfieri racconta di essere stato raggiunto da Enzo Sturiano e Arturo Galfano (“mi dissero che queste iniziative non si fanno di venerdì, ma a inizio settimana…”) e il lunedì successivo incontrò ancora il presidente del Consiglio comunale: “Mi disse che voleva rendere più importante la figura del Garante, attraverso una modifica allo Statuto comunale. Io dissi che non ero d’accordo, perchè questa cosa avrebbe fatto perdere altro tempo e a Trapani e Palermo avevano già nominato il Garante dei disabili senza alcuna modifica allo Statuto. Avrebbero dovuto approvarlo entro giugno, lo fecero ad agosto 2019. In quell’occasione, ringraziai il Consiglio, aggiungendo che era il primo step e che a quel punto dovevano procedere rapidamente ad istituire la figura del Garante. Anche la Arcara mi invitò a fare pressione, ma poi ci fu il Covid…”.
Dopo di che, il Consiglio comunale riprese a riunirsi in remoto e a giugno in presenza. “Sturiano invitò l’aula ad approvare il regolamento. Decisero che il Garante sarebbe stato eletto a scrutinio segreto. Chissà perchè…”. Poi Alfieri ricorda uno scontro con il consigliere Gerardi: “Disse che dovevano occuparsi di cose più importanti, io gli dissi che doveva tornare a scuola sull’argomento. Adesso è andata a finire che si dice abbia proposto proprio lui il nome del Garante…”.
Pur definendo scandalosa la mancata elezione nella seduta del 20 maggio e al primo scrutinio di martedì a causa di numerose schede nulle, in conclusione della sua lunga ricostruzione, Vittorio Alfieri, si dice comunque molto felice per l’obiettivo raggiunto: “Non conosco la dottoressa Ilenia Bonanno, magari è la più capace del mondo. Mi ha già contattato una signora per chiedermi informazioni. Tutto questo mi ripaga di tre anni in cui ho fatto tanta di quella bile che mi basterebbe per le prossime vite. E’ una battaglia di civiltà, Marsala ha finalmente una figura di cui potrà usufruire chiunque ne avrà la necessità. Io resto una persona libera, da tutti i punti di vista”.