“Poesie del vento”, Maria Grazia Sessa ‘soffia’ sui suoi desideri

redazione

“Poesie del vento”, Maria Grazia Sessa ‘soffia’ sui suoi desideri

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martedì 08 Giugno 2021 - 08:30

“Poesie del vento” sono le 50 opere stese su carta da Maria Grazia Sessa, giornalista, scrittrice, pittrice e poetessa, nonché educatrice. Parole calde come il vento lilibetano, come lo scirocco che muove i canneti dello Stagnone, gli stessi omaggiati in copertina. “Pulcherrima, sed ventosa”, diceva Cicerone, che di questa porzione di terra sicula se ne innamorò proprio come l’autrice. Parole che seguono la struttura ritmica dei rami che sinuosi si muovono ad ogni soffio, come si muove un corpo inquieto in attesa del suo amore lontano.

Maria Grazia Sessa

In “Poesie del vento”, Maria Grazia Sessa si lascia guidare dalla passione, una passione che oscilla come mossa dal vento, che arriva ora possente, ora più leggiadra, ma sempre inebriante di sensualità, vivendo la lontananza della sua metà – la stessa complementarietà contemplata da Platone – non come dolore dell’anima, ma come desiderio che cresce. Leggendo ogni verso, forti sono i richiami ai cinque sensi, dal più tangibile contatto fisico al rumore del mare ondoso e della natura tutta, dal profumo riconoscibile al sapore della dolce frutta che cerca di sopire gli istinti, fino ai colori notturni del crepuscolo e ai pastelli dell’alba, un quadro che appare alla finestra e che lei disegna con tinte invisibili. 

Nelle sue 50 poesie – dedicate al marito Patrizio, con la prefazione del giornalista Roberto Tumbarello – Maria Grazia Sessa si perde nei labirinti di un “mondo immaginario parallelo”, fatto di attese, desideri, sentimenti, gioca di fantasia perché è la vera dimensione, quella onirica, che ci tiene spesso vivi. Ma l’autrice non si lascia abbracciare solo da Morfeo: nel torpore si abbandona, si lascia tentare da sogni lucidi, si fa esploratrice dei suoi desideri che rende così, più palpabili che mai. 

Il pensiero muta/ se l’investe lo scirocco/ o lo scalda il sole/ Ma il lontano è sempre inarrivabile/ un cancello di spine/ il desiderio di aprire una breccia/ con guanti di coraggio/ per non lacerare il vissuto.

[ c. m. ]

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