Trapani: ancora una discarica di ingombranti nei pressi della zona industriale

redazione

Trapani: ancora una discarica di ingombranti nei pressi della zona industriale

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venerdì 16 Aprile 2021 - 07:30

Mobili, divani, poltrone, materassi, sanitari e barattoli. Ma anche cuscini, tappeti, vestiti, elettrodomestici, sedie, trolley, un box per bambini, una navicella per passeggino e un cavallo a dondolo. Un’autentica discarica a cielo aperto, quella che si presenta agli occhi dei passanti in entrata o in uscita da Trapani lungo la via Marsala, nel tratto di strada che si trova appena sotto il ponte che si collega allo scorrimento veloce, a due passi dal binario ferroviario.

Non è la prima volta che la zona retrostante l’area industriale viene indebitamente utilizzata da cittadini dotati di scarso senso civico per l’abbandono selvaggio di rifiuti, mobili o utensili dismessi. In questo caso, la sensazione è che qualcuno abbia deciso di utilizzare l’area, incurante del nastro e della rete metallica che ne delimita l’accesso, per depositare l’intero arredo domestico in seguito a un trasloco, piuttosto che chiamare il servizio per il recupero degli ingombranti. Tale servizio, effettuato da Energetikambiente, prevede il ritiro a domicilio, ma solo di tre pezzi per ogni utenza. L’alternativa, per i cittadini che hanno più mobili o elettrodomestici da smaltire, è quello di conferirli tutti presso l’isola ecologica, senza alcuna limitazione. Pare però che a Trapani, così come in altre città della provincia, sia frequente l’abitudine di alcuni cittadini di affidarsi a qualche privato, che in cambio di qualche banconota da venti euro si impegna a liberare il proprietario degli ingombranti dal pensiero del conferimento, caricando tutto su un furgoncino o la classica moto ape, determinando però situazioni di deplorevole degrado urbano.

“Purtroppo, situazioni di questo genere ce ne sono a decine ogni giorno – spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Trapani Antonio Marco Romano -. Nei terreni di nostra proprietà interveniamo noi, ma in questo caso si tratta di un’area che è proprietà di un altro ente. Il nostro comando dei vigili urbani ha girato la segnalazione alla polizia ferroviaria che si è attivata per identificare i trasgressori”.

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