Il sindaco di Marsala Massimo Grillo si dice “sgomento” di fronte all’inchiesta sulla falsificazione dei dati sulla pandemia in Sicilia. “Tutto ciò – sottolinea il primo cittadino – secondo le ricostruzione degli inquirenti, sarebbe avvenuto tra l’altro all’insaputa del Presidente Nello Musumeci, a cui va tutta la nostra vicinanza”.
“Si rimane sgomenti – aggiunge Grillo – perché, come sapete, la raccolta dati e una loro corretta lettura, sono la base su cui è possibile prendere razionalmente delle decisioni per quanto riguarda le misure da applicare sui territori per prevenire e contrastare l’innalzamento della curva pandemica.
Viene rabbia al pensiero di quante volte come sindaco e come giunta, chiedendo di applicare misure più stringenti sul nostro territorio di fronte all’evidente aumento di positivi, siamo stati frenati alla luce di dati trasmessi dall’ente competente o siamo stati costretti a prendere decisioni in solitudine anticipando decisioni della Regione e del governo centrale. Viene rabbia a maggior ragione perché Marsala e i marsalesi in questi mesi hanno letteralmente donato, con forte senso civico, il proprio ospedale alla comunità regionale e non meritano di ricevere in cambio questo pressappochismo e questa leggerezza. Viene rabbia, infine, perché questi sospetti rischiano di minare alla base la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Quella fiducia che i sindaci cercano di rinsaldare ogni giorno sui territori lavorando duramente tra mille difficoltà e mettendoci la faccia”.
Grillo conclude augurandosi “che questi sospetti siano smentiti dall’attività degli organi giudiziari: me lo auguro per i cittadini, i quali devono potersi fidare delle istituzioni e registro come atto di responsabilità istituzionale le dimissioni dell’Assessore Ruggero Razza. Nel frattempo, però, ho chiesto con urgenza un tavolo tecnico con l’Asp e la Protezione Civile per valutare la situazione e verificare se eventuali falle nella trasmissione dei dati abbiano in qualche modo potuto incidere sulla sicurezza della nostra comunità. Con la salute pubblica non si scherza”.
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