Il compagno di banco? Che fine ha fatto?

redazione

Il compagno di banco? Che fine ha fatto?

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martedì 16 Marzo 2021 - 10:08

C’era una volta, a scuola, il “compagno di banco”. Una volta? Non tanto tempo fa…diciamo fino al 2019. Sin dalla scuola elementare era una grande ambizione per ogni bimbo sedersi accanto al suo migliore amico nel banco assegnato. E spesso queste amicizie si sono mantenute fino alla scuola superiore, poi ancora nella vita da adulti e sono rimaste tali per sempre. Ricordo che all’inizio di ogni anno scolastico fra alunni era una vera e propria lotta con l’insegnante per ottenere il posto accanto al proprio amico del cuore, e se qualcuno non ci riusciva era un trauma, le conseguenze oltre che nel comportamento si registravano anche nel profitto.

È comprovato che alcuni bambini riescono meglio nelle fasi di studio se hanno accanto il compagno desiderato, che poi diventa nel tempo l’amico del cuore, il compagno di giochi, il complice nello studio, un conforto nella vita di ogni giovane. Dal 2020 a causa della pandemia le disposizioni di prevenzione introdotte dal Governo dello Stato hanno imposto il distanziamento anche a scuola. Una delle conseguenze è stata una vera e propria rivoluzione nella struttura dell’aula che appare oggi con un arredamento costituito da banchi singoli, e a seguito di questa riforma è stata automaticamente abolita la figura del “compagno di banco”. Chi si iscrive a scuola per la prima volta non ha problemi, perché non ha mai vissuto questa esperienza, chi invece frequenta la scuola già da qualche anno, non sempre accetta la novità, però purtroppo non c’è soluzione, non si può discutere, tutti si devono abituare alla nuova organizzazione.

Un grande cambiamento dunque nella scuola italiana che da sempre aveva strutturato le aule con banchi biposto, e laddove c’erano i banchi singoli si accostavano in modo da creare almeno due posti. Invece se guardiamo il panorama delle scuole europee e oltre oceano, ci accorgiamo subito che le aule erano già strutturate con i banchi singoli da prima della pandemia, infatti la pedagogia e la didattica di molti paesi ha guidato verso questa scelta considerando che garantisce una maggiore concentrazione nello studio in classe. Per gli studenti di questi paesi probabilmente è stato più facile abituarsi al distanziamento in classe. Invece in Italia sta cambiando il sistema, e i giovani dovranno rinunciare al compagno di banco. Rimane da chiedersi: cosa accadrà nel cuore di ogni studente.

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