Cgil, UDI e associazioni firmatarie del ricorso al TAR contro la mozione consiliare che istituisce il registro dei bambini mai nati hanno incontrato ieri l’amministrazione comunale di Marsala. Un ricorso che, secondo i proponenti, “evidenzia l’illegittimità normativa in riferimento alle leggi dello Stato vigenti, alla Costituzione nei principi di diritto alla salute delle donne, alla privacy delle stesse e, non ultimo, rispetto a profili amministrativi”.
Alla videoconferenza hanno partecipato il sindaco Massimo Grillo, l’assessora Antonella Coppola e il consigliere Piero Cavasino, che recentemente ha proposto in aula consiliare una modifica dell’atto approvato dal massimo consesso civico la scorsa estate. Il sindaco ha manifestato la volontà e la disponibilità ad un confronto costruttivo e di collaborazione per costruire nuove sinergie nell’interesse delle donne marsalesi. Le rappresentanti della Cgil Antonella Granello ed Elvira Morana e Valentina Colli per l’UDI, pur apprezzando la disponibilità al dialogo e al confronto del sindaco e dell’amministrazione, dialogo che sperano di proseguire perché dirimente per attuare delle politiche di genere realmente attuative, restano convinte – confortate dalle leggi dello Stato e dalla Costituzione sovrana – che la delibera debba essere abrogata in toto secondo le modalità conformi al regolamento comunale: una delibera che – ricordano – “mina in modo subdolo la libertà di autodeterminazione della donna e la legge 194, come infatti emerso dalla querelle seguita in diversi ambienti”. Per Antonella Granello (Cgil) e Valentina Colli (Udi Trapani), si è trattato di un “incontro utilmente interlocutorio che si confida possa essere il primo di molteplici, al fine di trovare soluzioni condivise a tutela dei diritti di tutte le donne marsalesi”.