Attivazione dei Puc per chi beneficia del Reddito di Cittadinanza: 21 consiglieri marsalesi firmano un atto di indirizzo

redazione

Attivazione dei Puc per chi beneficia del Reddito di Cittadinanza: 21 consiglieri marsalesi firmano un atto di indirizzo

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venerdì 05 Febbraio 2021 - 19:31

Un atto di indirizzo per chiedere all’amministrazione comunale di firmare i PUC (Progetti Utili alla Collettività) da far svolgere ai beneficiari del reddito di cittadinanza. L’iniziativa è promossa da tutti i 21 consiglieri comunali della maggioranza Grillo: Gabriele Di Pietra, Leo Orlando, Enzo Sturiano, Eleonora Milazzo, Vanessa Titone, Flavio Coppola, Piergiorgio Giacalone, Pietro Cavasino, Vito Milazzo, Lele Pugliese, Elia Martinico, Ivan Gerardi, Rosanna Genna, Massimo Fernandez, Pino Ferrantelli, Andrea Marino, Gaspare Di Girolamo, Walter Alagna, Michele Accardi, Antonio Vinci e Giancarlo Bonomo. L’attivazione dei PUC, era stata caldeggiata in passato anche dall’ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Aldo Rodriquez, durante gli anni del proprio mandato consiliare.

I 21 componenti dell’assemblea di Sala delle Lapidi evidenziano che i PUC possono essere svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, sottolineando che i progetti devono essere svolti presso il medesimo Comune di residenza, mettendo a disposizione un numero di ore compatibile con le altre attività del beneficiario del Reddito di Cittadinanza (non meno di 8 ore settimanali, estensibili aumentabili fino ad un massimo di 16).

Al contempo l’atto di indirizzo chiarisce che i citati beneficiari non possono essere impiegati in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico proponente o dall’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi o dal soggetto del privato sociale e che gli oneri per l’attivazione e la realizzazione dei PUC, inclusi quelli derivanti dalle assicurazioni presso INAIL e per responsabilità civile dei partecipanti, sono sostenuti con le risorse del Fondo povertà, oltre che con il concorso delle risorse afferenti al Programma Operativo Nazionale Inclusione, non gravando così sui bilanci comunali.

Di fatto si tratta di uno strumento che il legislatore ha previsto a corredo dell’istituzione del Reddito di Cittadinanza con l’obiettivo di coinvolgere i percettori in attività che porteranno benefici all’intera collettività e di arricchire la professionalità dello stesso, anche in vista di futuri impieghi lavorativi.

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