Reati ambientali a Favignana, al via il processo a carico di Sea. Legambiente alle istituzioni: “Priorità alle rinnovabili”

redazione

Reati ambientali a Favignana, al via il processo a carico di Sea. Legambiente alle istituzioni: “Priorità alle rinnovabili”

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martedì 02 Febbraio 2021 - 13:04

Si è celebrata oggi, presso il Tribunale Monocratico di Trapani, la prima udienza dibattimentale a carico della Sea spa e del suo legale rappresentante per i reati di inquinamento ambientale commessi nella centrale elettrica di Favignana.

Legambiente Marsala-Petrosino, pur non essendo costituita parte civile nel processo, annuncia che seguirà lo sviluppo del procedimento con estrema attenzione, poiché si tratta di vicende giudiziarie emerse grazie alla denuncia di uno storico attivista e dirigente, Michele Rallo, socio del citato circolo.

I fatti di reato contestati riguardano un presunto inquinamento da sversamento di gasolio e presunta mancata bonifica del sottosuolo della centrale elettrica di Favignana sita in contrada Madonna, che, dopo 40 anni, ha permeato il terreno giungendo al livello delle falde, ed interessando quasi 100 mila metri quadrati di territorio isolano, almeno stando a quanto affermato dalla perizia del pubblico ministro.

“Al di là delle vicende giudiziarie che avranno il loro giusto corso nelle aule dei tribunali – si legge nella nota di Legambiente – chiediamo alle istituzioni competenti, a cominciare dal Comune di Favignana, ed in particolare al neo sindaco Francesco Forgione, di porre come prioritaria la questione dell’approvvigionamento dell’energia da fonti rinnovabili in tutto l’arcipelago delle isole Egadi, prendendo a modello quanto già accade su altre isole italiane come, ad esempio, Capri. La nostra posizione non è nuova, risale al 2016, quando la stessa SEA spa, fece richiesta di costruire una nuova centrale alimentata da fonti fossili in una zona agricola sita a due passi da Cala Rossa. La discussione pubblica che ne è seguita ha visto prevalere la tesi di chi, come noi, sostiene la necessita di realizzare un cavidotto che porti l’energia dalla terra ferma alle Isole Egadi. Opzione avallata anche da ricerche scientifiche effettuate dall’ISPRA e commissionate dal Ministero dell’Ambiente. Auspichiamo, pertanto, che l’attuale amministrazione comunale di Favignana segni una discontinuità netta con quelle passate, e sia in prima fila nella battaglia per l’approvvigionamento energetico green delle Isole Egadi”.

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