Cittadinanza onoraria marsalese per Patrick Zaki: la richiesta di cinque associazioni

redazione

Cittadinanza onoraria marsalese per Patrick Zaki: la richiesta di cinque associazioni

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giovedì 17 Dicembre 2020 - 17:09

Tenere alta l’attenzione sulla vicenda di Patrick George Zaki, affinchè presso possa tornare in libertà. Questa la motivazione che ha portate le associazioni Amici del Terzo Mondo, Archè, Libera, Centro Antiviolenza Casa di Venere e Libera Orchestra Popolare a chiedere ufficialmente al Comune di Marsala di Marsala di conferire la cittadinanza onoraria al giovane ricercatore dell’Università di Bologna, immatricolato all’Università di Granada nel Master Erasmus Mundus e da febbraio detenuto in Egitto, con l’accusa di diffondere notizie false attraverso i suoi canali social, attentare alla sicurezza nazionale e di istigare al rovesciamento del governo e della Costituzione. Una vicenda che sta tenendo con il fiato sospeso gran parte dell’opinione pubblica italiana, nell’auspicio che l’epilogo sia diverso da quello consumatosi con Giulio Regeni, torturato e ucciso dalle autorità egiziane poco meno di cinque anni fa. “Una vicenda terribile – ricorda il presidente degli Amici del Terzo Mondo Enzo Zerilli – per cui l’Italia dovrebbe interrompere tutti i rapporti commerciali con l’Egitto, finchè non sarà fatta piena luce sulle responsabilità e le connivenze che hanno determinato la tragica morte di Regeni”. L’iniziativa si lega alla campagna “100 città con Patrick”, che ha visto aderire numerosi Comuni italiani (Milano, Napoli, ma anche realtà più piccole, dimostratesi molto sensibili alla causa).

Nella nota, depositata all’ufficio protocollo, le citate associazioni evidenziano che i reati imputati a Zaki “si riferiscono in realtà a legittime attività di denuncia, informazione, commento pubblico o critica, e sono alibi per legittimare una procedura del tutto illegale”. Al contempo, Amici del Terzo Mondo, Archè, Libera, Centro Antiviolenza Casa di Venere e Libera Orchestra Popolare sottolineano che Patrick potrebbe rimanere in carcere ancora molto tempo (“rischia dai cinque anni all’ergastolo e la custodia cautelare, invece, potrebbe essere rinviata in modo indefinito come accaduto finora e anche ad altri attivisti prima di lui”). “Le accuse rivolte a Patrick – si legge ancora nella nota – sono le stesse che colpiscono persone che svolgono attività del tutto legittime secondo il diritto internazionale e che in Egitto hanno raggiunto in questi anni centinaia di attivisti, ricercatori, avvocati, esponenti di organizzazioni per i diritti umani”. In particolare, l’attivismo di Zaki era rivolto ai diritti delle minoranze oppresse, dalla comunità Lgbtqi+ fino alle comunità cristiane cacciate dal nord del Sinai, a causa dell’avanzata dello stato islamico”. Nell’esprimere solidarietà, sostegno e vicinanza alla famiglia e alle Università di Bologna e Granada, le associazioni marsalesi – a corredo del conferimento della cittadinanza onoraria – chiedono all’Amministrazione comunale di impegnarsi a collaborare con gli enti preposti affinché il Governo Italiano chieda alle istituzioni egiziane il rilascio immediato di Patrick Zaki.

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