Trapani: 15 casi di Covid al Centro distribuzione postale, Uil: “Tampone per tutti i dipendenti”

redazione

Trapani: 15 casi di Covid al Centro distribuzione postale, Uil: “Tampone per tutti i dipendenti”

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martedì 17 Novembre 2020 - 09:58

“E’ necessario sottoporre all’esame del tampone per il Covid-19 tutti i dipendenti delle Poste italiane impiegati al centro di distribuzione “Platamone” di Trapani”. A chiederlo è il segretario generale Uil Poste Trapani Giuseppe Rallo, dopo il verificarsi di  ben 15 casi di infezione attualmente accertati presso la struttura. 

“Appena dieci giorni fa – spiega Rallo – la nostra organizzazione sindacale, molto attenta alla tutela della salute dei lavoratori, aveva focalizzato l’attenzione sull’alta soglia di rischio a cui sono particolarmente esposti i lavoratori degli uffici postali e gli addetti al recapito. Ne era stata prova l’insorgenza di un focolaio di contagi da coronavirus nel Centro di distribuzione e di recapito di Trapani Platamone”. 

Di fronte all’incremento della diffusione dei contagi la Uil Poste aveva sollecitato sin da subito l’Azienda perché intervenisse efficacemente per porre in essere tutti interventi finalizzati alla tutela della salute dei lavoratori.

“In questa direzione – aggiunge Rallo – come  Uil Poste abbiamo deciso di mettere in campo una azione sindacale, per sensibilizzare la parte datoriale e ci siamo persino fatti carico nei confronti dei lavoratori iscritti alla nostra organizzazione del costo per l’esame del tampone per l’accertamento dell’eventuale positività  al coronavirus. Abbiamo ritenuto la profilassi del tampone necessaria per arginare l’espandersi della pandemia, anche nei confronti dei cittadini in contatto con i postini. Siamo stati lungimiranti visto che dopo pochi giorni i contagi sono aumentati in maniera esponenziale presso il suddetto centro di recapito”. 

E conclude: “Oggi la situazione purtroppo si è ulteriormente aggravata, per questo chiediamo con forza  all’Azienda Poste Italiane che tutti i lavoratori del Centro vengano sottoposti a tampone poiché riteniamo che la tutela della salute debba sempre rappresentare una priorità rispetto agli interessi di natura economica aziendale”. 

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