Se ne va uno dei più grandi e amati artisti italiani.
Gigi Proietti è morto per le complicazioni dovute ad una crisi cardiaca nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni. Scamiciato in bianco e sudato, con quegli occhi roteanti e furbeschi, corpo gommoso, rutilante, nodoso, ha fatto divertire gli italiani, a partire dagli anni ’70, consegnandoci personaggi, gag, imitazioni, barzellette memorabili. Gigi era nato proprio il giorno in cui si ricordano i defunti, data sulla quale aveva sempre ironizzato. E’ stato uno di quei rari attori che ha saputo coniugare il “basso” e l’“alto” della comicità italiana senza mai eccedere da nel volgare.
Memorabili anche i suoi varietà televisivi, condotti con ironia, garbo e versatilità: Fantastico 4, Io a modo mio, Di che vizio sei?, Club 92, fino al più recente Cavalli di battaglia (2017), che ha sancito il suo ritorno da mattatore assoluto nel sabato sera di Rai Uno. Il grande pubblico lo ricorda anche per “Il maresciallo Rocca”, una delle serie tv di maggiore successo andata in onda tra la fine degli anni ’90 e la prima decade dei 2000.
Intensa, soprattutto negli anni ’70, anche l’attività cinematografica. Nell’immaginario collettivo, Proietti è soprattutto il Mandrake di Febbre da Cavallo, personaggio poi riproposto nel sequel la Mandrakata. Ma fu anche nel cast di importanti film d’autore con registi come Ettore Scola ed Elio Petri o ne Il Casotto di Sergio Citti e persino in alcune produzioni internazionali, come nella pellicola “Un matrimonio”, diretta da Robert Altman. Negli anni successivi, i ruoli cinematografici divennero più sporadici e prevalentemente concentrati sulla commedia, fino alla partecipazione nel ruolo di Mangiafuoco nel Pinocchio di Matteo Garrone.