Il centrosinistra, a Marsala, è ai minimi storici. Al di là della sconfitta di Alberto Di Girolamo, a suscitare sconcerto nell’elettorato progressista c’è, soprattutto, una rappresentanza consiliare ridotta al minimo, che alla luce dei controversi meccanismi della nuova legge elettorale vedrà a Sala delle Lapidi solo tre rappresentanti della coalizione di centrosinistra. Tra loro ci sarà Nicola Fici, primo degli eletti nella lista Cento Passi per la Sicilia.
Come può incidere una minoranza consiliare con 3 soli eletti su 24?
Partiamo senza alcun pregiudizio, con l’intenzione di vigilare affinchè i progetti finanziati durante l’amministrazione Di Girolamo non vengano stravolti. C’è però anche la consapevolezza del periodo difficile che stiamo attraversando e condividiamo la necessità di un confronto costruttivo per affrontare i problemi emersi in questi mesi.
Siamo tornati in piena emergenza epidemiologica, all’ospedale di Marsala sono ripartiti i ricoveri di pazienti Covid. Cosa può fare la politica marsalese a riguardo?
Tengo a precisare che su quest’aspetto il centrosinistra non sta puntando il dito contro il sindaco Massimo Grillo. Sarebbe ingeneroso, così come lo era stato chi aveva criticato Alberto Di Girolamo a marzo. Pur concordando sulla necessità di collaborare ed essere uniti nell’affrontare l’emergenza, è altrettanto vero che il governo regionale e l’assessore Razza a 7 mesi dal primo lockdown non hanno prodotto alcunché. Come area politica avevamo fatto presente la possibilità di utilizzare i locali del Campus biomedico o di altre strutture, ma tutte le nostre proposte sono state clamorosamente disattese. Si sottovaluta anche l’aspetto della preparazione dei nostri medici, che non possono essere mandati in guerra con le fionde. Chiediamo a Grillo di scrollarsi di dosso la mera appartenenza politica: capiamo che è politicamente vicino al governo regionale, ma la manifesta incapacità di Razza andrebbe contrastata con forza ed eventualmente si dovrebbe pensare a sostituirlo con un esperto di malattie infettive che potrebbe dare risposte alle richieste dei territori.
Da ex tesserato del Pd, cosa pensa della lista dem rimasta fuori dal Consiglio?
Mi dispiace molto per il risultato registrato dal Pd. Purtroppo il partito a Marsala era stato ricostruito solo alcuni mesi prima del voto e non c’è stata la possibilità di coinvolgere adeguatamente la cittadinanza per avere liste più forti. Penso che si debba ripartire da logiche differenti, coinvolgendo chi ha a cuore la città e mettendo da parte strategie funzionali a obiettivi personali a discapito della collettività. Mi dispiace leggere che, nel costituire la sua segreteria, il segretario provinciale abbia cominciato da altri territori e non da Marsala, quinta città della Sicilia, che meriterebbe una rappresentanza adeguata. Mi auguro che dagli errori del passato si possano trarre i giusti messaggi.
A proposito di errori, qual è la sua lettura della sconfitta?
Sicuramente gli errori sono stati molteplici. Qualche anno addietro c’era una legge elettorale che consentiva scelte differenti sulla composizione delle coalizioni. Stavolta, il voto di trascinamento è stato determinante e non aver aperto al dialogo con alcune forze civiche ha sicuramente contribuito alla sconfitta. A riguardo, spero davvero che questa legge elettorale venga cambiata: ogni cittadino deve essere consapevole del candidato sindaco a cui finirà il suo voto.
Ci sarà un gruppo consiliare unitario del centrosinistra?
Stiamo valutando, dipenderà anche dalle decisioni di Alberto Di Girolamo, a proposito della sua rinuncia al seggio consiliare. Dopo di che ci incontreremo con gli amici della lista Cento Passi, che vorrà sicuramente esprimere un proprio gruppo consiliare.
Per la presidenza del Consiglio voterete il candidato proposto dalla maggioranza?
Non credo che la maggioranza avrà bisogno di noi, è già abbastanza numerosa da eleggere il presidente che vorrà. Piuttosto, ci auguriamo che il sindaco Grillo indichi personalmente il nominativo a cui intende affidare la seconda carica della città: ci aspettiamo chiarezza e trasparenza. La cosa che ancora oggi mi dispiace è che ancora oggi non risulta completa la squadra di governo della città in quanto il discorso sulle altre postazioni in giunta è considerato merce di scambio per la presidenza del Consiglio.
Nella sua precedente esperienza consiliare, Enzo Sturiano era presidente dell’assemblea di Sala delle Lapidi. Potrebbe esserlo anche per i prossimi cinque anni. Che ne pensa?
Non so quali siano le indicazioni. Tra i nomi fatti c’è sicuramente quello del presidente Sturiano, ma vogliamo una presa di posizione chiara da parte di Grillo in quanto abbiamo anche noi a cuore l’affermazione di una nuova classe dirigente e auspicheremmo che si puntasse su uno dei giovani della maggioranza che sono stati recentemente eletti.
Che tipo di percorso intende portare avanti con Cento Passi?
Il centrosinistra è la nostra area di appartenenza politica, valuteremo l’evoluzione della situazione assieme all’onorevole Claudio Fava, che ha dato la propria disponibilità all’utilizzo del simbolo in questa campagna elettorale.
Si è pentito di non essersi candidato a sindaco?
La mia candidatura a sindaco sarebbe dovuta passare dalla disponibilità dei gruppi politici ad abbracciare un nuovo corso. A un certo punto, mi sono reso conto che non c’erano gli spazi: da un lato, Alberto Di Girolamo ha legittimamente deciso di ricandidarsi per dare continuità al programma avviato; dall’altro, Grillo ha cominciato a costruire con abilità e cinismo un fronte largo, con la presenza mascherata di forze di destra fin dall’indomani della sconfitta del 2015.
Ovviamente, nessuna motivazione di ordine personale o politico contro il dottor Enzo Sturiano in merito ad una sua nuova nomina quale presidente del prossimo Consiglio Comunale della città di Marsala, in quanto sono considerazioni da osservatore esterno in quanto marsalese non residente.
Ovviamente tale possibile nomina, non può essere essente da considerazioni direttamente correlate al ruolo istituzionale della stessa, in quanto espressione della seconda carica del comune di Marsala.
La normativa vigente richiama che il Consiglio Comunale è l’organo preposto ad indicare le linee guida all’operato dell’amministrazione comunale ed a verificare e controllare l’attuazione delle relative delibere assunte.
A questo mondo tutto è possibile e, quindi, politicamente potrebbe essere compatibile anche un terzo mandato, ma non senza tener conto della sua corresponsabile politica sulla qualità della gestione amministrativa della città nell’ultimo decennio.