A distanza di cinque anni, Alberto Di Girolamo ha deciso di ricandidarsi a sindaco di Marsala. Dal 2015 ad oggi sono cambiate tante cose, in città e nella sua coalizione. Tuttavia, ha prevalso l’idea di tentare la rielezione per dare continuità al lavoro iniziato.
Che città trova dopo la sua prima candidatura a sindaco di Marsala?
Trovo una città migliore di quella che avevo trovato io. Marsala era al buio, con le strade messe molto male, con tanti debiti. Si rischiava di mandare il Comune in fallimento, abbiamo tolto 13 milioni di debiti fuori bilancio e 6 milioni di mutui. La situazione è sempre critica, ma migliore. La città è migliorata anche grazie ai progetti europei, che hanno consentito di creare lavoro e servizi. Sono arrivati 11 autobus Euro 6, altri 9 li aspettiamo; un autobus elettrico e altri due ne devono arrivare; abbiamo messo le paline e le pensiline. Abbiamo acceso un po’ di lampadine spente e, nel frattempo, abbiamo intercettato 10 milioni di fondi europei per cambiare la maggior parte dei corpi illuminanti e sostituirli con lampade a led che consentiranno un grande risparmio alle casse comunali, portando la luce dove ancora non c’è. Poi ci sono le piste ciclabili: l’Europa ci dice di inquinare sempre meno e così abbiamo cominciato la prima allo Stagnone e altre due si faranno da Sappusi ai lidi della zona sud. Abbiamo costruito nuovi asili, che sono fondamentali per i bambini, ma anche per le mamme che lavorano, In ogni quartiere c’è qualcosa per i ragazzi: abbiamo recuperato il campo di via Istria, a Sappusi sono iniziati i lavori per altre strutture, ad Amabilina c’è un progetto di housing sociale con l’Iacp, a Porta Nuova abbiamo recuperato un immobile confiscato alla mafia…
Da sindaco ha affrontato anche il Covid. Se la situazione dovesse peggiorare e lei fosse rieletto, come la gestirebbe?
Io ho detto all’assessore Razza, venuto qui in pompa magna ad annunciare la riapertura dell’ospedale che era stato adibito a Covid con pochissimi casi, che dovevano fare assolutamente un reparto di malattie infettive annesso al Paolo Borsellino, realizzando un prefabbricato o utilizzando la struttura prevista per il Campus Biomedico. In caso di emergenza, il reparto di malattie infettive sarebbe stato utilizzato solo per il Covid.
Non abbiamo avuto né il reparto di malattie infettive, né l’annunciata riqualificazione del San Biagio…
Assolutamente. L’assessore non ha fatto niente, qualche giorno fa si è preoccupato per i nuovi contagi e ha detto di farlo a Mazara, dove non c’è né il reparto di malattie infettive, né la rianimazione. Dobbiamo augurarci che non succeda niente. Invitiamo l’assessore Razza e i suoi amici, ancora una volta, a fare un reparto di malattie infettive nell’area dell’ospedale Paolo Borsellino.
Come utilizzerebbe l’opportunità del Recovery Fund?
Ne avevo già parlato con il Ministro per il Sud, pure prima del Covid: il Meridione ha bisogno di infrastrutture. Noi siamo isolati dal mondo: le autostrade finiscono una a Mazara e una a Birgi. Nel 2017 ero riuscito a recuperare 135 milioni per collegare Birgi con Mazara. L’Anas sta portando avanti il progetto, la Regione è immobile. Dall’altra parte sono riuscito a intercettare altri fondi per eliminare una decina di passaggi a livello, sostituendoli con sovrappassi o sottopassi, a partire da quello di via Lipari: cambierebbe il volto della città, perchè il collo di bottiglia del traffico si crea lì e in corso Calatafimi, dove però non si può intervenire perchè bisognerebbe spostare via Roma. Dobbiamo mettere in sicurezza il traffico, velocizzare i treni…
La pandemia ha anche aumentato le diseguaglianze. Alcune realtà già complesse, sono diventate più critiche. Cosa si può fare?
Investimenti, investimenti, investimenti. Se tu investi nelle opere pubbliche, innanzitutto crei lavoro e chi lavora può comprarsi un vestito, andare in pizzeria. Gli imprenditori ci dicono che sarebbero pronti a investire da noi, ma c’è carenza di infrastrutture. Speriamo che l’aeroporto possa funzionare meglio, non mi sembra stia funzionando granchè. E speriamo che non siamo legati a un solo vettore.
La quota del comarketing continuerebbe comunque a pagarla?
Se c’è bisogno, sì. Lo abbiamo sempre pagato, abbiamo anche fatto un bando quando nessuno voleva farlo. Ho detto però che chi occupa posti delicati non si deve schierare, perchè l’Airgest interessa 24 Comuni. Il mio sogno però è che si possa arrivare a Palermo in un’ora col treno, ne ho parlato anche con i Ministri Provenzano e Boccia.
Il porto resta il più grande rimpianto. Non si è mossa una pietra in questi 5 anni…
C’era un privato che ha fatto vedere dei bei disegni, io ho fatto di tutto perchè tutte le pastoie burocratiche venissero superate…Dopo quattro anni ci ha detto che non aveva soldi. L’accordo che aveva fatto con il precedente sindaco, tra l’altro, prevedeva che sistemasse pure la parte pubblica. Abbiamo dato incarico ai nostri tecnici di fare un progetto di massima e inviato tutto alla Regione, speriamo che non ci facciano il torto di non finanziarlo perchè, magari, c’è un’amministrazione comunale di centrosinistra.
Il Ministro Provenzano ha definito l’emigrazione dei giovani del Sud “un’emergenza nazionale”. Cosa può fare un’amministrazione per invertire il trend?
Il Ministro è stato chiarissimo ed è uno dei migliori di questo governo. E’ convinto che se non riparte il Meridione l’Italia non riparte e ha ragione. L’Italia è divisa in due: tanti anni fa, da studente, andavo in treno da Marsala a Palermo in 3 ore e mezza, ora ce ne vogliono 4. Quando mi sono trasferito al Nord, da Milano a Roma ci volevano 8 ore, adesso 3. Il risultato è che al Nord hanno una disoccupazione del 5%, da noi supera il 20%. Delle infrastrutture hanno bisogno tutti: i nostri agricoltori, i giovani, i turisti, gli imprenditori.
La nostra è anche terra di mafia. Qualora un componente della sua maggioranza o un assessore fosse coinvolto in inchieste giudiziarie, come si comporterebbe?
Con noi non è successo e non succederà. Ho detto tanti no all’inizio. Perchè tante persone che erano con me sono passate dall’altra parte? Erano mafiosi? No. Ma chiedevano piccoli e grandi favori, più o meno naturali. Legalità, lotta alla corruzione e al clientelismo sono per me la prima cosa. Non mi sembra che dall’altra parte ce ne sia tanta, ci sono persone che hanno avuto problemi con la giustizia. A noi, in cinque anni e due mesi, non è mai arrivato nessun avviso di garanzia.
In caso di ballottaggio che farà?
Non ci sarà ballottaggio, stavolta si vince con il 40% e gli altri tre candidati assieme non credo che supereranno il 20%.
Come immagina Marsala nel 2025?
Una città europea, con molti più servizi. Gli autobus, i treni che arrivano in un’ora a Palermo, i giovani che possono andare fuori per poi tornare qui a portare le esperienze che hanno fatto in una delle città più belle del mondo.
ELEZIONI X SINDACO, e x il C.C. Per un episodio grave di razzismo di alcuni teppisti non denigriamo Marsala per qualche voto in più.Cav.Ing.Gaspare Barraco.Marsala