Ricorre il 25° anniversario della scomparsa di Vero Felice Monti. Fiero oppositore del fascismo, nelle file del Pci è stato tra i maggiori protagonisti della politica trapanese, rivestendo anche le cariche di sindaco a Salemi e di consigliere comunale a Marsala. La moglie, Maria Stella, lo ricorda riproponendo le parole che gli furono dedicate dal preside Gioacchino Aldo Ruggieri nel suo necrologio: “Fummo avversari nelle idee e nella politica. E posso dire, anzi, voglio dire: magari avessi avuto avversari come Vero Felice Monti. Leale, e pulito, lui comunista, io democristiano…L’ambizione sua era il bene della città e dei cittadini, la lotta per la giustizia sociale. Non è vero che la politica non consenta di essere gentiluomini. Vero Felice Monti lo fu nella vita sociale, nel Consiglio Comunale, nelle lotte sindacali, nei contrasti tra i partiti, in tutta la dialettica della sua esistenza. Lo ricordiamo, oltre che con ammirazione. con affetto, e mi auguro che i cittadini marsalesi e della Provincia, continuino a ricordarsi di lui, che rimarrà nel pensiero e nel cuore di quanto sappiano che senza l’ammirazione per quanto di buono ci lascia il passato, non nasce e non cresce il futuro civile”. A riguardo, la signora Maria Stella ha così risposto: “Grazie preside Ruggieri. Il suo necrologio, documento nobile per Vero Felice, è e rimarrà sempre un monumento eretto alla di lui memoria e alla adeguatezza dell’uomo al dramma del suo tempo. Cordialmente, Maria Stella”.
Breve biografia
Vero Felice Monti nacque a Marsala il 2 febbraio 1919. Abitò in via Solferino e fin da piccolo lavorò come giovane di bottega in diverse attività commerciali, poi, da un artigiano, che produceva sedie e salotti in vimini.
Nel 1935, a 16 anni, conobbe Cecè Azzaretti (fra i fondatori del P.C.d’I. a Marsala). Quest’incontro e la sua particolare sensibilità antifascista lo indussero a scriversi alla Cellula Giovanile Comunista.
Chiamato alle armi nella Marina parte per Venezia-Lido, qui fu destinato al reparto cannonieri con il grado di Sotto-Capo.
Dopo l’8 settembre 1943, renitente alla leva, si reca a Crevalcore (BO).
Non perse tempo Vero Felice Monti: cercò subito contatti con gli antifascisti e compagni della locale sezione del PCI rintracciando, su indicazione del padre, Giuseppe Lombardo, antifascista, partigiano e sfollato a Crevalcore: Lombardo era amico e compagno del padre di Felice, tutti e due, infatti, erano militanti del PCI di Marsala.
Vero Felice iniziò così la sua l’attività clandestina, conducendo una campagna propagandistica contro i fascisti e contro i nazisti. Si aggregò alla Brigata Partigiana “Pino Valenti” – Divisione “Modena Armando”; per la sua spiccata capacità politica ed organizzativa, nei mesi che vanno dal maggio al dicembre 1944, gli venne affidato il grado di Commissario Politico di un Battaglione della Brigata; dal dicembre 1944 al gennaio 1945 fu nel Comando della Divisione “Armando Modena” nell’Ufficio Accompagnamento Ufficiali Alleati e Civili con il grado di Commissario Politico, incarico che tenne fino alla Liberazione. Dal giugno 1945 all’agosto 1945 venne nominato, per acclamazione dei cittadini , Commissario della Polizia di Crevalcore e Presidente della Commissione Epurazione.
L’attività partigiana in sé, il suo stesso ruolo e il coraggio mostrato in tante azioni contro il nemico lo esposero alle persecuzioni dei fascisti: fu a questo punto che decise, di comune accordo con i compagni, di allontanarsi dalla sua zona d’operazione; ma, nel tentativo di passare il fronte attraversando le linee di difesa tedesche, nella stessa Crevalcore, nel dicembre del 1944, fu arrestato e tradotto nel carcere di Ancona dove rimase detenuto fino al marzo del 1944. I Nazifascisti non trovarono nulla che lo potesse accusare lo liberarono.
Di seguito un excursus della sua attività politico-amministrativo tratto dagli archivi della Federazione D.S. di Trapani e dall’Istituto Gramsci di Palermo.
Dopo aver partecipato al 1° corso di formazione organizzato dal PCI a Milano, nel 1945 ricoprì numerose e prestigiose cariche di partito: responsabile dell’organizzazione della sezione PCI di Crevalcore (BO); componemte dell’ufficio di zona di Monza; membro della segreteria provinciale di Messina (1946); vicesegretario provinciale e responsabile dell’organizzazione dei quadri a Ragusa (1947-48); vicesegretario e responsabile organizzativo dei quadri a Trapani (1949-50-51-52); membro del comitato regionale del PCI siciliano. Nelle organizzazioni di massa: segretario della Confederterra di Ragusa (1947); membro del direttivo della Camera del Lavoro di Vittoria (1948/55); segretario e viceresponsabile della Camera del Lavoro di Trapani (1954-55); fondatore nel 1946 dell’ A.N.P.I. sezione di Marsala e Trapani e presidente fino al 1949.
Nelle cariche pubbliche: sindaco di Salemi (1952-55 e 1965-66), capogruppo del PCI a Marsala (1960-64 e 1970-75).
Dopo 66 anni, nel novembre del 2012, l’ Anpi sezione di Marsala viene ri-costituita, sotto la guida di Giuseppe Nilo.
Conservo un ricordo bellissimo di lui, un dirigente politico prestigioso, rispettato dagli avversari, amato dai compagni, stimato dai cittadini. Un riferimento culturale per la città nelle istituzioni e nel territorio. Un pezzo di storia, un protagonista della resistenza, un costruttore e un combattente del primo e del secondo dopoguerra per il riscatto del Mezzogiorno, per la conquista e la difesa dei diritti dei lavoratori, della legalità e del progresso civile e democratico del Paese. Io ero amico di Alfredo, suo figlio, che ne ha ereditato acume e intelligenza e voglio coglier questa occasione per ricordare anche lui con affetto.
Filippo Piccione