Intervista a Pierpaolo Marino, il cantautore torna con l’album intimista “Senza Controllo”

redazione

Intervista a Pierpaolo Marino, il cantautore torna con l’album intimista “Senza Controllo”

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martedì 21 Luglio 2020 - 08:30

Voce profonda, chitarra sempre in spalla, un nuovo inizio per il cantautore marsalese Pierpaolo Marino, che ritorna con nuovi brani e un disco da fare ascoltare il prima possibile, come un regalo da donare a chi sa apprezzare.

Hai un album alle spalle, “Otto brevi racconti” del 2014. Oggi dopo un po’ di anni e una lunga gestazione cosa ti ha portato a pubblicare un nuovo lavoro discografico?E ad affidarti ad un Crowdfunding?

Il mio prossimo album, dal titolo “Senza Controllo”, doveva già uscire da un po’ ma mi sono preso del tempo per vari motivi. E il periodo di pandemia mi ha aiutato, ha fruttato, perchè ho potuto lavorare sul disco, sulla scrittura e sugli arrangiamenti; non tutti i mali vengono per nuocere. Difficilmente nella nostra quotidianità capitano questi lunghi momenti di introspezione. Sono contento di quello che sta prendendo forma. Le campagne di crowdfunding non fanno per me, però dopo il periodo Covid un supporto era importante visti i tanti lavori e i tanti guadagni persi. E mi son affidato a Produzioni dal Basso. Alla fine mi ha fatto molto piacere vedere quanto affetto e stima ci siano intorno alla mia musica; da tutta Italia hanno donato e ascoltanto i miei brani.

Cosa racconterà questo nuovo disco e quale sonorità hai maturato?

Sarà un album diverso dal precedente, che era cupo ed acustico, minimal. In “Senza Controllo” c’è un’evoluzione musicale, figlia anche del mio background, un sound elettro-acustico, sempre cantautorale, dove c’è una sezione strumentale più colorita e dove trovano spazio i synth. Ma per me è un passaggio naturale, avevo voglia di rispolverare l’elettrica per un mio lavoro. Racchiude i miei stati d’animo, 11-12 brani che parlano d’amore e disincanto, sono introspettivi, intimisti. Mi piace sapere che chi mi ascolta ci veda dentro sentimenti diversi rispetto ad un’altra persona. Come quando si osserva un quadro astratto ed ognuno ci vede un po’ quello che vuole o che sente. Ma c’è anche uno sfogo personale, ecco perchè si chiama “Senza Controllo”, voglio urlare contro questa società odierna piena di pochezza sia sociale che culturale.

Pierpaolo Marino

Avrà una produzione quindi?

La produzione artistica è la mia e probabilmente il disco uscirà per la Seahorse Recordings di Paolo Messere che ha anche una sede a Marsala, nella splendida cornice dello Stagnone. Su molte cose con Paolo siamo molto in sintonia. Io mi occupo delle chitarre, di alcuni bassi e dei synth coadiuvato da Paolo Messere e in questo percorso sarò accompagnato da alcuni amici, validi musicisti.

Come tutti hai vissuto il difficile periodo Covid. Credi che far pagare per un concerto in streaming possa colmare alcune ‘lacune’ del settore?

Nel periodo Covid ho preso parte a due eventi in streaming, anche a pagamento. Non è nuova come formula, già era stata utilizzata da alcune band ed hanno un fascino particolare. E’ logico che bisogna tornare assolutamente ai concerti dal vivo però i live in streaming possono affiancarli perchè è un modo per gli artisti indipendenti di promuovere la propria musica attraverso vasti canali come i Social. Può essere una buona finestra per farsi conoscere.

A chi ti accosti musicalmente e cosa pensi della scena musicale italiana di oggi, soprattutto quella indie, più vicina a te?

Mi accosto più all’indie oltre i confini italici, per il vero. Le band e i musicisti che seguo sono davvero tanti, per fare qualche nome: Tame Impala, Unknown Mortal Orchestra, Mac DeMarco e i più storici Sonic Youth e Radiohead. In Italia trovo una scena indie e non, fatta da cloni o da scopiazzamenti di roba che viene dall’estero. Anche se negli ultimi anni ho apprezzato Colapesce e Iosonouncane.

Da artista come vivi questo territorio in cui sono nate delle associazioni a tutela della cultura e degli eventi?

Da poco faccio parte dell’Associazione Professione Musica presieduta da Gino De Vita. L’ho fatto perchè penso che possa essere un buon modo per trovare un interlocutore nelle istituzioni. Vorrei presentare in autunno al Teatro Comunale il mio nuovo album e questa potrebbe essere una buona occasione. Il problema però è che nella nostra Città manca una cultura per l’arte e la musica. Le band suonano tante cover nei locali e pochissimi inediti. Negli anni ’90 era diverso, c’era un bel fermento anche a Marsala e si suonava tanta musica inedita. Oggi c’è davvero un grosso decadimento oltre a un problema culturale. Bisogna evolversi, mettersi continuamente in gioco. Ad esempio, mi è capitato di cantare De Andrè mesi fa al Teatro Impero. Io amo De Andrè. Quando mi fanno i complimenti per come l’ho eseguito, o per come ho cantato una cover straniera, a me fa quasi rabbia, perchè non sono canzoni scritte da me. Questa è la mia mentalità.

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