Mascherine a Marsala, il sindaco risponde alle critiche

redazione

Mascherine a Marsala, il sindaco risponde alle critiche

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sabato 16 Maggio 2020 - 16:38

Com’era prevedibile, alla luce dell’intenso dibattito scatenatosi a Marsala dopo l’ordinanza sindacale sulle mascherine (ne parliamo approfonditamente qui), il sindaco Alberto Di Girolamo è tornato sull’argomento attraverso un post pubblicato sulla sua pagina facebook. Lo pubblichiamo integralmente, evidenziando alcuni passaggi chiave.

Cari amici,
immaginavo che non tutti avreste condiviso la decisione di rendere obbligatorio l’uso delle mascherine nella nostra città. Chi si è lamentato sono sicuro che non ha avuto alcun familiare positivo al Covid 19 (del resto a Marsala fortunatamente i contagiati sono stati pochissimi) e di certo non è mai stato ricoverato in una Terapia Intensiva. Suppongo pure che vi sarete dimenticati di quelle tremende immagini dei camion militari che da Bergamo trasportavano i cadaveri in altre località per l’incenerimento. Ovviamente non possiamo vivere nell’ansia e nel terrore, dobbiamo imparare a convivere con il Coronavirus finché non viene realizzato un vaccino, ma non dobbiamo assolutamente far finta di nulla, come se non ci fosse più alcun rischio. Anch’io sono contento che la provincia di Trapani forse nei prossimi giorni sarà dichiarata Covid free. Ma da medico non esulto, perché questo è un dato parziale che non necessariamente corrisponde alla realtà, dato che da noi sono stati fatti complessivamente pochi tamponi. E meno tamponi esegui alla popolazione meno positivi trovi: questa non è filosofia ma matematica.
In base al Decreto approvato questa notte dal Consiglio dei Ministri, dal 18 maggio sarà possibile spostarsi all’interno della regione senza alcun vincolo, quindi per es. i cittadini da Catania, città con il più alto numero di contagiati in Sicilia, possono tranquillamente venire a Marsala. Dal 3 giugno saranno possibili anche gli spostamenti in tutta Italia, quindi per es. cittadini lombardi, regione più colpita, potranno venire in Sicilia. Così come sembra che sempre dal 3 giugno saranno aperte le frontiere, per cui i cittadini dell’Unione Europea potranno giungere in Italia senza mettersi in quarantena. Secondo voi non è il caso di assumere alcuna precauzione? Dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia e comportarci come se nulla fosse? Non dobbiamo preservarci? Ieri, 15 maggio, in Sicilia i positivi erano ancora 1760 ed in tutta Italia addirittura 72070.
Abbiamo scelto il 31 luglio 2020 come scadenza dell’ordinanza perché è la data prevista a gennaio dal Governo come fine dello stato di emergenza. Ma ovviamente l’ordinanza così come può essere posticipata, potrà pure essere revocata in anticipo o modificata. Vi assicuro che non è mio intendimento farvi patire il caldo senza alcun motivo. So che sareste stati contenti se vi avessi detto “state tranquilli, noi qui a Marsala siamo al sicuro. Ricominciamo le nostre vite come prima”. Ma se lo avessi fatto, sarei stato un irresponsabile. Anche se voi non vi preoccupate della vostra salute e di quella degli altri, perché ritenete che a Marsala ormai siamo immuni dal contagio, è invece mio compito occuparmene. Vi confido che inizialmente non era mio intento rendere obbligatorio l’uso delle mascherine, ma vedendo i comportamenti non di singoli cittadini, ma di tanti, e le nuove possibilità di spostamento, ho ritenuto importante e necessario proteggervi, pur consapevole delle critiche che avrei ricevuto. Molti non hanno condiviso l’aver reso obbligatorie le mascherine anche nei luoghi all’aperto. È vero il Lungomare è un luogo all’aperto, ma durante lo scorso fine settimana quanti gruppi di persone camminavano fianco a fianco senza alcuna distanza di sicurezza? Nel parco accanto al Monumento ai Mille e sul lungomare dello Stagnone quanti ragazzi erano aggregati, sostando uno accanto all’altro? Di settimana quante persone a Porticella sono sedute sulla stessa panchina? Quanti amici si incontrano per strada e si mettono a chiacchierare a distanza ravvicinata? Tutto come se non fosse successo nulla e come se il pericolo fosse ormai scampato. Anche le aree davanti i supermercati, le farmacie, gli uffici postali sono luoghi all’aperto ma quanti cittadini mantengono la distanza di sicurezza? Non avete idea di quante segnalazioni ho ricevuto negli ultimi giorni, da cittadini giustamente preoccupati di eventuali nuovi contagi.
Qualcuno mi potrebbe dire “fate più controlli e lasciateci liberi”. Vi assicuro che i controlli ci sono. Domenica in giro c’erano pattuglie di vigili urbani, altre forze dell’ordine e pure l’Esercito, ma nonostante ciò avete tutti visto le immagini delle centinaia di persone in giro senza alcun distanziamento. Ormai ci sentiamo sicuri, pensiamo che il pericolo sia cessato. Eppure in alcune città italiane continuano ad esserci nuovi casi positivi, anche per esempio nella nostra vicina Agrigento. E chi mi chiede “come si riprende l’economia locale se c’è l’obbligo della mascherina?”. Ma scusate, le due cose sono contrastanti? Non posso entrare al bar con la mascherina, toglierla per bere il caffè, l’aperitivo o mangiare un cornetto e appena finisco rimettermela?
Vediamo come procede nelle prossime settimane con la riapertura di bar, ristoranti, negozi al dettaglio, parrucchieri, centri estetici. Vediamo cosa succede con la possibilità di ricominciare a spostarsi all’interno della Regione e in tutta l’Italia. Vediamo se l’Asp si convince ad eseguire più tamponi e se continuano a non esserci positivi nel nostro territorio.
Facciamo di tutto per evitare nuovi casi positivi a Marsala. Solo così possiamo vivere più sicuri e rilanciare il nostro turismo e la nostra economia, guardando al futuro con un certo ottimismo.

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