Morto di Covid-19 l’architetto Vittorio Gregotti, suo il Palazzo Municipale della nuova Gibellina

redazione

Morto di Covid-19 l’architetto Vittorio Gregotti, suo il Palazzo Municipale della nuova Gibellina

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lunedì 16 Marzo 2020 - 16:28

Tra le vittime eccellenti del coronavirus c’è Vittorio Gregotti, decano degli architetti italiani, morto ieri all’ospedale San Giuseppe di Milano all’età di 92 anni per una polmonite da Covid-19.

Il nome di Gregotti è legato al territorio trapanese perché agli inizi degli anni ’70 aveva tra l’altro progettato, con Giuseppe e Alberto Samonà, il palazzo municipale di Gibellina Nuova, durante il periodo della ricostruzione. A chiamare Gregotti per la realizzazione del progetto fu Ludovico Corrao.

Il Palazzo Municipale di Gibellina Nuova

Originario di Novara, ma milanese d’adozione, urbanista di fama internazionale, Gregotti ha realizzato più di mille e cinquecento progetti in Italia e all’estero, tra cui il controverso quartiere ZEN di Palermo, ed è stato uno dei padri della moderna architettura italiana. Unico architetto a far parte attivamente del “Gruppo 63”, invitò a collaborare a un progetto della Triennale Umberto Eco, Luciano Berio e Furio Colombo, fregiandosi di avere più amici tra gli scrittori e gli artisti che tra gli architetti, anche se nel 2017 aveva chiuso il suo studio meneghino, nell’amara consapevolezza che “l’architettura non interessa più a nessuno”, come aveva dichiarato nel corso di un’intervista a “La Repubblica”.

Tra le tante testimonianze di queste ore per ricordare la figura e le realizzazioni di Vittorio Gregotti, colpisce quella di Stefano Bucci che sul “Corriere” parla di un temperamento ruvido e intransigente che “non faceva mai sconti, nemmeno agli amici, nemmeno a chi stimava: era, insomma, un uomo scomodo”, ma allo stesso tempo “un uomo che sapeva ascoltare e che amava il confronto”.

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