Canile di Marsala, l’attivista Rizzi chiama i Carabinieri per carenze. L’OIPA: “Ci dissociamo dai metodi”

redazione

Canile di Marsala, l’attivista Rizzi chiama i Carabinieri per carenze. L’OIPA: “Ci dissociamo dai metodi”

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martedì 03 Marzo 2020 - 10:20

Una singolare vicenda “mediatica” ha visto protagonista il canile municipale di Marsala. Enrico Rizzi, attivista animalista trapanese da oltre 15 anni impegnato nella tutela degli animali – così come scritto nel suo sito personale – ieri con un post sulla sua pagina Facebook, ha fatto sapere che, grazie al suo intervento, nel canile marsalese è arrivata l’acqua da un’autobotte. “Dovevo arrivare io – dice Rizzi – per far capire a qualche genio che i cani non potevano stare nelle feci senza una goccia d’acqua. Adesso il Comune ha ottemperato ed almeno gli animali possono vivere in condizioni igienico sanitarie dignitose”. Inoltre Rizzi ha interpellato anche i Carabinieri della locale Compagnia che sono intervenuti sul posto. “A breve interverranno anche i loro colleghi del Nas per gli opportuni provvedimenti del caso, visto che il canile ha un numero troppo alto di animali, rispetto a quello per cui è stato autorizzato” dice l’attivista.

Poi però, si scaglia contro “pseudo volontari di fantomatiche associazioni animaliste giunte sul posto non appena hanno saputo della mia presenza, che invece di schierarsi dalla mia parte, difendono questo tipo di gestioni che non portano alcun beneficio agli animali”, sostenendo anche che avrebbe depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Marsala, anche per accertare “… condotte omissive del Servizio Veterinario dell’ASP di Trapani, che opera dentro questo canile e che personalmente chiuderei già domattina” apostrofa.

E’ pero facile intuire a cui si riferisce Rizzi. L’OIPA Marsala – Organizzazione di Protezione Animali – non fa mistero di svolgere l’attività di volontariato all’interno non solo del canile, ma in tutto il territorio comunale. I membri dell’OIPA sono noti per lo scrupolo con cui si occupano degli animali e la loro attività appare sempre molto trasparente. Anzi spesso educano anche sui comportamenti verso gli animali che si ritengono giusti e che invece non lo sono affatto. Accade che con sacrificio, quando vengono abbandonati dei cuccioli, se ne prendano in carico, tante volte chiedendo aiuto a persone, cittadini, per dare una mano. Il randagismo e l’abbandono sono una piaga, in Sicilia, dilagante.

Pronta è arrivata la risposta della sezione locale OIPA che prende le distanze dalle dichiarazioni e dal comportamento di Enrico Rizzi che, pare, non fa più parte di OIPA da tempo. “Ci dissociamo dalle riprese realizzate in canile dal signor Enrico Rizzi. Ci troviamo costretti a spiegare il perché non possiamo appoggiare i suoi metodi: oggi in canile era impossibile fare operazioni di regolare pulizia (giornalmente eseguite in ogni box e recinto) in quanto mancava la corrente elettrica a causa di lavori nella zona, ma casualmente oggi Rizzi era lì; per comunicare con le autorità presenti nella struttura utilizziamo i mezzi corretti (salvo rare eccezioni) quindi inviamo mail con la nostra Pec e ci confrontiamo in riunioni (documenti protocollati e tracciabili); forniamo ai cittadini informazioni corrette e chiunque può visitare il canile e constatare che non sussiste maltrattamento nei confronti degli animali, che ci sono carenze strutturali e mancanze (migliorare è possibile, segnalare è lecito ma strumentalizzare è diabolico); ci rendiamo conto che pur essendo una realtà del Sud, a Marsala esiste una cooperazione che consente ad associazioni e amministrazione attuale e futura; ci auguriamo di prospettare un futuro migliore grazie al numero di animali che possono essere sterilizzati, adottati e recuperati. Una diretta del genere può compromettere la funzionalità del nostro canile, fondamentale risorsa, seppur migliorabile, per la prevenzione al randagismo. Sarebbe stato più utile promuovere l’adozione di qualche povero ospite dimenticato piuttosto che approfittare di una struttura pubblica per cercare consensi a Marsala (città che gode della presenza di 3 associazioni attive e operanti giornalmente in canile e sul territorio) denigrando la nostra attività e quella di tutti coloro che da anni cercano di migliorare con il dialogo e non con la guerra, rischiando di compromettere la visione di un futuro migliore e la sicurezza degli ospiti del canile di Marsala. Invitiamo tutti i cittadini ad aiutarci a diffondere le corrette informazioni e ringraziamo tutti quelli che ci hanno sempre sostenuto e seguito”.

Adesso si attende una risposta anche da parte del Comune di Marsala ed eventualmente dell’Azienda sanitaria provinciale chiamata in causa da Rizzi.

Nel pomeriggio, è giunta un’ulteriore nota da parte di OIPA, che recita così:

“Per fare chiarezza sulle ultime vicende che vedono protagonista il signor Enrico Rizzi e il Canile di Marsala da noi frequentato giornalmente così come dalle altre associazioni, ci sentiamo in dovere di approfondire le questioni da lui sollevate nella diretta Facebook del 02/03/2020 girata all’interno del Canile di Marsala senza autorizzazione, senza aver interpellato le associazioni del territorio sulle condizioni quotidiane del canile, senza tener cura che il giorno 02/03/2020 l’Enel ha interrotto il servizio elettrico nella struttura, rendendo impossibile la pulizia dei box e dei recinti. Ci teniamo a comunicare le reali dinamiche dei fatti, in quanto testimoni diretti e volontari attivi da anni in canile. Ci sono alcune inesattezze nelle notizie promulgate, mancano riferimenti importati per consentire ai cittadini di farsi un’idea oggettiva della situazione. Ad esempio nelle immagini dell’autobotte che raggiunge il canile grazie al suo intervento non c’è nulla di veritiero in quanto il canile viene approvvigionato ogni giorno dalle autobotti comunali, in attesa di allaccio diretto alla rete idrica. La problematica ACQUA è già stata discussa in sede di riunione il 19 febbraio 2020 alla presenza dei dirigenti comunali, dei responsabili Asp e delle associazioni animaliste del territorio. Il Comune garantisce l’approvvigionamento idrico ogni giorno e qualora fosse necessario, le associazioni sono sempre intervenute per segnalare carenze e necessità. Attualmente grazie alla cooperazione di Comune, Asp e Associazioni, ci sono stati molti miglioramenti nella struttura ma c’è ancora tanto da fare ed è ciò di cui discutiamo nelle riunioni, civilmente, realisticamente, sempre dalla parte degli animali. La struttura è composta da un’area Nuova e da un’area Sanitario detta “vecchia” che risale all’anno di apertura del canile e che ha necessità di manutenzione. I box dell’area Sanitario (vecchia) sono consumati dal tempo e più piccoli rispetto a quelli della nuova area, più recente e meno usurata. Purtroppo grazie ai cittadini marsalesi e all’inciviltà, il canile non ha posti sufficienti per sopperire alle centinaia di animali che vagano sul territorio, alle cucciolate abbandonate, ai sequestri e alle rinunce di proprietà; i box del Sanitario ospitano principalmente cani in terapia, cani arrivati da poco e sotto osservazione, cani di taglia contenuta, cani che non è possibile spostare perché bisogna garantire dei box vuoti per le sterilizzazioni ( unica arma contro il randagismo), per l’arrivo di cucciolate ritrovate o cani di grossa taglia poco gestibili. Giornalmente vengono organizzati spostamenti tra box e recinti grazie alla cooperazione tra operatori, volontari e veterinari, per migliorare la condizione dei più anziani, fragili, fobici, ecc. ecc. Grazie alle associazioni e alla presenza attiva di Asp, a Febbraio abbiamo analizzato i risultati dell’anno 2019 nella riunione sopracitata, pianificando la possibilità di migliorare ancora e di mitigare ogni anno di più il fenomeno. Noi contiamo circa 50 adozioni l’anno tra cani del canile e randagi, non facciamo grandi numeri in quanto ci occupiamo anche di educazione al cittadino, sit-in, banchetti informativi e confronti con le istituzioni. Ci rechiamo in canile ogni Sabato e Domenica da anni per far sgambare i cani, abituarli al contatto umano, promuovere adozioni e monitorare le condizioni degli ospiti. Il Signor Rizzi non ha mai chiesto un nostro contributo, non si è mai recato in canile per promuovere adozioni o darci un aiuto concreto. Lunedì 2 Marzo 2020 il signor Rizzi si è trovato di fronte ad un disagio evidente e ne ha approfittato per mostrare una situazione di degrado che poco si confà alle quotidiane condizioni del canile. Ci sono delle carenze strutturali che anche noi segnaliamo ma bisogna consentire alla macchina amministrativa di organizzare dei restauri. La cosa importante secondo noi è consentire al canile di funzionare, di migliorare grazie al contributo di tutti. Un video, una denuncia, offese contro gli animalisti che danno un grandissimo contributo e lottano da anni per vedere miglioramenti, sono tutti mezzi di auto propaganda che danneggiano il nostro operato e mettono in pericolo la sicurezza degli ospiti. Noi ci auguriamo che non sia il primo Rizzi di turno a portare cambiamento ma la nostra dedizione e la collaborazione, i risultati dell’ultimo confronto tra associazioni e autorità e l’impegno dei cittadini onesti che collaborano civilmente, il mutuo aiuto, nostro caposaldo, e non il profitto. Vogliamo smentire quindi le sue parole continuando a lavorare sodo per mitigare il randagismo a Marsala e offrire una nuova vita agli ospiti del canile. Approfittiamo della possibilità mediatica per ricordare ai cittadini tutti che è possibile svolgere attività di volontariato in canile attraverso le 3 associazioni che operano sul territorio, che è possibile fare una visita in nostra compagnia per conoscere le reali condizioni della struttura e dei cani, per conoscere le loro storie, gli anziani, i malati che tanto animano i leoni da tastiera ma poi in canile … non ci viene nessuno!“.

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